Né preghiere, né accenni religiosi: la visita del cardinale Giuseppe Betori alla scuola elementare Michelet, all’Antella, nell’ambito della visita pastorale, è stata in chiave assolutamente laica, rispettosa di credenti e non. L’arcivescovo è stato accolto dalla professoressa Maria Luisa Rainaldi, dirigente dell’istituto comprensivo Caponnetto di cui la Michelet fa parte, dall’assessore alla scuola e ai lavori pubblici Francesco Pignotti in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, dalla maestra Anna Maria Ermini, responsabile della Michelet.
Grazie alla bella giornata l’incontro tra il cardinale e i piccoli alunni si è svolto nell’anfiteatro della scuola, dal quale l’alto prelato è rimasto colpito. “Bello qui, bella questa scuola”, ha detto rivolto ad un gongolante assessore Pignotti. Il “buongiorno” a Betori è stato cantato in coro da alcune classi della Michelet, mentre altri bambini hanno letto poesie sul tema della pace. “E’ una mattinata speciale, siamo contenti di questa visita alle giovani generazioni”, ha detto la professoressa Rainaldi. “La mia scuola non era così bella come la vostra – ha esordito il cardinale – Ricordatevi che nel mondo ci sono tanti bambini come voi che soffrono per la guerra o che sono obbligati ad arruolarsi per combattere, che hanno fame. Non tutti hanno come voi delle brave insegnanti. Quanta gioia e fortuna abbiamo. Chi crede può ringraziare il Signore, tutti dobbiamo ringraziare i nostri genitori”.
Quindi è iniziato un bangno di folla per Betori, attorniato come una star dai bambini che gli hanno donato margherite, colombe, girandole e cuori di carta con scritte frasi sulla pace. “Tutti abbiamo bisogno di pace, anche noi vescovi”, ha detto Betori raccogliendo tutti gli omaggi dei bambini e mettendosi al collo uno dei cuori. Un confidenziale ciao con la mano ha concluso l’incontro.