Bidoncini puzzolenti. Non è un’imprecazione ma una constatazione. Con il caldo i residui dei rifiuti, soprattutto gli sversamenti di organico, trasformano i bidoncini che punteggiano le strade collinari in altrettanti deodoranti alla rovescia. E non c’è Arbre Magique che tenga. Quando il bidoncino è sporco e sgorato diventa più puzzolente di un maiale che si è rotolato nel letame, ed ammorba l’aria circostante come un pannolino aperto.
Un anno fa QuiAntella si era interessata del probelma dei mancati lavaggi dei cassonetti e l’assessore all’ambiente Enrico Minelli aveva ottenuto da Quadrifoglio l’impegno di passare da due a dieci lavaggi l’anno nel 2017. Ma nell’anno in corso i cassonetti sono pressoché spariti (e con loro l’impegno al lavaggio) per lasciare posto al porta a porta. Mentre per i bidoncini delle zome collinari Quadrifoglio aveva fatto sapere che preferiva la sostituzione all’igenizzazione sul posto.
E allora cosa si aspetta a dare il via a questo maxi giro di valzer dei bidoncini? Via quelli sporchi e maleodoranti e in campo quelli nuovi o rinnovati. In fondo tutti gli utenti di Bagno a Ripoli che in questi giorni hanno ricevuto l’avviso di pagamento della Tari da Alia (che nel frattempo ha sostituito Quadrifoglio), si saranno accorti che c’era allegata una lettera dell nuova società. “Obiettivo primario di Alia – vi si legge – è prestare attenzione alle attese degli utenti garantendo al contempo una tariffa equa”. E ancora: “Alia non è un soggetto industriale realizzato per fare utili, ma la sua finalità è garatire pulizia e decoro dell’ambiente in cui viviamo, cercando ogni giorno di migliorare la qualità della vita di ognuno”. “La missione della nuova società – ha affermato nei giorni scorsi su Toscana24 il neo presidente di Alia, Paolo Regini – è quella di garantire al territorio in cui opera servizi di qualità e sostenibili. Alia lavorerà per portare questa parte di Toscana ai livelli dei più avanzati standard europei”. I bidoncini puzzolenti fanno parte di questo standard?