Questo il post che il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, ha diffuso sulla sua pagina Facebook al termine del vertice in Regione sull’emergenza Coronavirus.
Si è conclusa poco fa la riunione tra la Regione e i sindaci di Anci Toscana sul Covid-19. Siccome in tantissimi mi state scrivendo in queste ore a questo proposito, partiamo dalle scuole. Le scuole come disposto dal presidente della Regione Enrico Rossi, per il momento, resteranno aperte.
La situazione ovviamente sarà valutata giorno per giorno, e se cambierà saranno conseguentemente modificati i provvedimenti da attuare, ma per adesso non si individuano nella nostra regione motivazioni tecnico-scientifiche paragonabili a quelle dei focolai del Nord-Est che giustifichino la chiusura delle scuole.
Vanno tuttavia messe in atto tutte quelle misure semplici ma importanti per evitare i contagi e supportare il lavoro delle istituzioni e dei nostri sanitari. A partire dalle buone pratiche di igiene (disinfettare e lavarsi bene le mani, starnutire nell’incavo del gomito ecc) fino ad alcune importantissime norme di comportamento. Se non state bene, se avete anche un semplice raffreddore o una semplice influenza, è consigliato rimanere a casa.
Se il problema persiste e si accentua, per favore evitate di recarvi al Pronto soccorso, la cosa da fare è contattare subito il vostro medico di famiglia (o il pediatra, nel caso in cui si trattasse di un bambino) che a seguito di un’ordinanza della Regione deve restare reperibile telefonicamente per almeno 12 ore dalle 8 alle 20 sette giorni su sette per darvi un consulto qualificato e indirizzarvi al meglio.
Allo stesso modo, evitiamo di intasare le linee telefoniche dedicate alle persone rientrate dalle aree di contagio e tantomeno il 118 che ha altre funzioni.
Il sistema sanitario regionale ha previsto protocolli specifici per affrontare l’infezione ed è organizzato in modo adeguato ad affrontare la situazione.
La nostra comunità ha sempre dimostrato buonsenso e responsabilità, sono sicuro che anche in questo caso sarà lo stesso. Quindi prevenzione, igiene e attenzione ma non allarmismo e tantomeno panico. Chiudo con un ringraziamento a tutto il personale medico-sanitario dei nostri presidi ospedalieri e a tutti coloro che in queste ore sono al lavoro per fronteggiare questa situazione prendendosi cura al meglio di tutti noi.
Questa la nota della Regione Toscana:
Adeguatezza, proporzione e progressione, queste le linee a cui la Regione Toscana si atterrà nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi, insieme all’assessore alla salute Stefania Saccardi e al presidente dell’Anci Matteo Biffoni, ha incontrato i sindaci toscani, convocati da Anci, ed ha fatto con loro il punto sulla situazione attuale, illustrando le decisoni condivise e l’esito della teleconferenza avuta questa mattina con il premier Conte ed il commissario Borrelli.
“Ad ora – ha spiegato Rossi – tutti i casi sospetti che si sono manifestati in Toscana, anche quelli che poi si sono rivelati negativi, sono stati isolati e valutati. La situazione al momento appare sotto controllo e non ci sono le condizioni per giustificare provvedimenti d’emergenza come, ad esempio, la chiusura delle scuole o la sospensione dei concorsi”.
“Ci sono solo due casi di tamponi positivi – ha aggiunto – per i quali manca ancora la conferma definitiva dal Minitero. Per il momento la situazione è sotto controllo. Non c’è un focolaio, né è stata definita una zona con la più elevata possibilità di contagio. Il sistema di prevenzione e controllo messo in atto sembra funzionare. La situazione si evolve di giorno in giorno, quindi se le condizioni cambieranno, anche le misure di controllo cambieranno. L’attenzione resta alta, ma ogni provvedimento deve esere preso attenendosi a criteri scientifici. Dobbiamo far prevalere la razionalità e la logica, non assecondare la paura solo per placare l’opinione pubblica”.
“Il nostro primario interesse – ha aggiunto il presidente – è stato mettere in sicurezza i presidi sanitari. L’efficienza di ospedali e luoghi di cura deve essere tutelata prima di tutto, anche perché se davvero il virus si propagasse quei luoghi si riveleranno fondamentali. Il caso di Codogno mostra meglio di qualsiasi altro esempio quali sono le conseguenze quando ‘crolla’ la sicurezza di un presidio ospedaliero. Per evitarlo è fondamentale che si creino dei ‘corridoi’ speciali per l’isolamento dei casi sospetti, che non devono ‘impattare’ sulle normali procedure sanitarie. E’ quello che abbiamo fatto fino ad ora, come ha dimostrato anche il caso, che per fortuna poi si è rivelato negativo, della signora ‘presa in carico’ dal 118 a Santa Maria Novella”.
Rossi ha ricordato che sono due i baluardi delle ordinanze e delle misure ministeriali: il tampone, che si effettua solo su soggetti sintomatici, e l’autoisolamento, che vale per chi ha avuto contatti diretti e prolungati con soggetti risultati positivi.
Il presidente ha ribadito che:
– Solo chi rientra in Toscana da una delle aree di contagio (Cina, Veneto e Lombardia), oppure è stato a stretto contatto con qualcuno proveniente da queste aree e presenta sintomi di una malattia acuta alle vie respiratorie deve contattare i tre numeri messi a disposizione dalle Aziende sanitarie.
– Chi presenta sintomi generici o non ha avuto rapporti con le aree di contagio deve anzitutto rivolgersi al proprio medico curante o al pediatra. Medici di base e pediatri devono necessariamente essere raggiungibili al telefono tra le ore 8 e le 20, in modo da fornire una consulenza personalizzata. La reperibilità in questa fascia oraria è obbligatoria in base ad un’ordinanza del presidente della Regione e in caso di violazioni verificate scatteranno provvedimenti disciplinari e la revoca della convenzione con la Regione Toscana.
– Non saranno fatti tamponi a tappeto, né a tutte le persone in isolamento controllato. I tamponi verranno fatti solo a chi presenta sintomi sospetti ed ha avuto contatti con le aree di contagio.
– E’ obbligatorio per chi proviene dalle zone rosse di Cina, Lombardia o Veneto manifestarsi, chi non lo fa commette una violazione penale, così come chi esce dalle zone di focolaio.
“Abbiamo identificato e messo sotto controllo migliaia di persone, iniziando con le 1500 persone cinesi che rientravano dal Capodanno. Lo abbiamo fatto in maniera seria, risalendo ai genitori attraverso le assenze scolastiche dei figli, contattatandoli famiglia per famiglia. E’ stato più difficile rintracciare chi non aveva figli, ma in larga parte ci siamo riusciti trovando un grande sendo di responsabilità nella comunità cinese, che è stata molto disciplinata”.
“E’ importante ribadire il ruolo centrale dei medici di famiglia e dei pediatri in questo frangente – ha aggiunto – il loro lavoro, parallelamente all’isolamento sotto sorveglianza per chi viene da contatti pericolosi, è la base per organizzare un sistema di prevenzione capillare e strutturato”. “In questo momento il caso in provincia di Pistoia è sotto controllo, mentre su quello di Firenze sono in corso i controlli sui contatti della persona interessata. La sorveglianza è alta. Se ci saranno evoluzioni e si renderanno necessari provvedimenti di urgenza, li prenderemo tutti insieme e dovranno essere graduali, scientificamente basati e in linea con i principi di adeguatezza e proporzione”.
D’accordo anche il presidente Anci Toscana Biffoni, che spiega: “Questo incontro tra i sindaci, il presidente Rossi e la task force regionale è una importante opportunità. Voglio sottolineare quello che noi sindaci chiediamo alla Regione: abbiamo bisogno di uniformità, di punti di riferimento per la gestione di questa emergenza. Per prendere iniziative comuni e condivise è necessario un quadro preciso di regole e indicazioni. Vogliamo tutelare i cittadini e la loro salute, e vogliamo evitare allarmismi ingiustificati e dannosi per tutti”.
Grazie Sindaco
Solo un suggerimento:all’inizio tu suggerisci di lavarsi le mani, tossire nello incavo ecc
Ecco io toglierei ecc e darei tutti gli altri consigli