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Terza corsia: prime tracce di cantiere, l’evacuazione all’Antella e gli indennizzi, da dove inizieranno i lavori, la nuova galleria

22/07/2016 08:56 // Francesco Matteini 2 commenti

Cantiere-terza-corsia-webPrima traccia di cantiere per i lavori della terza corsia (nella foto). A ponte a Niccheri, tra i due sottovia autostradali, di fronte al Burger King, quello slargo sterrato dove di solito è parcheggiata una vela pubblicitaria, da qualche giorno è delimitato dalla rete rossa dei cantieri. Mentre le reti preesistenti lungo la Chiantigiana sono da attribuire ai lavori propedeutici per la Variante di Grassina, ormai terminati, quella indicata riguarda proprio l’allargamento dell’autostrada. Il giorno del primo “colpo di piccone” si avvicina inesorabile. Così ho cercato di fare il punto con Società Autostrade su alcune questioni ancora non del tutto definite. Questo è il quadro che ne emerge.

Cronoprogramma dei lavori – Il 24 giugno sono stati consegnati i lavori alla Pavimental, l’impresa incaricata di eseguirli. Gli interventi preliminari, che si protrarranno fino ad ottobre, prevedono disboscamento, pulizia, delimitazioni delle aree, sfalcio, bonifica bellica, archeologia. I lavori veri e propri inizieranno successivamente e partiranno dal grosso sbancamento previsto lungo la corsia Nord di fronte all’ospedale dell’Annunziata. Le opere più impegnative: la galleria di Antella e l’adeguamento del ponte sull’Ema.

Evacuazione di alcuni palazzi all’Antella – Proprio in questi giorni Autostrade sta valutando quali e quante saranno le abitazioni interessate da rumore e vibrazione dei lavori per la realizzazione della galleria artificiale. L’impresa ha presentato uno studio di previsione in base ai macchinari che saranno usati e ai turni di lavorazione. Entro novembre il dettaglio delle case interessate. Sarà dato avviso alla popolazione con congruo anticipo, considerando anche i casi particolari: famiglie con bambini che vanno a scuola o con disabili. Autostrade assicura che sarà fatta una attenta valutazione caso per caso.

L’ingegner Alberto Baldeschi, responsabile per Autostrade del progetto terza corsia

Indennizzo – Sarà riconosciuto l’indennizzo al proprietario (non è chiara la posizione degli affittuari) dell’immobile “evacuato” secondo i criteri dell’occupazione temporanea (che varia in base a periodo e superficie della casa). L’indennizzo comprende anche spese  per il trasloco e vigilanza delle case abbandonate ma sarà il proprietario a doverla organizzare in proprio. Il tempo di abbandono della casa varierà, probabilmente, fra sei mesi e un anno. Secondo Autostrade,  l’impresa ha tutto l’interesse a far spostare meno persone possibile. Per questo potrebbe anche concordare con gli abitanti gli orari di alcuni tipi di lavorazione di maggior disturbo. A Scandicci, per esempio, l’impresa concordò con la popolazione di eseguire le esplosioni per la galleria di Poggio Secco ogni mattina alle 11 quando quasi tutti erano fuori casa.

Via Romanelli – Le utenze di via Romanelli e dintorni non saranno mai interrotte. Nessun disagio di questo tipo è previsto per gli abitanti dei due lati dell’autostrada.

Vista sulla galleria – Una volta ultimati i lavori le abitazioni che oggi si affacciano verso l’autostrada vedranno dalle finestre, anziché le barriere antirumore, il bastione verde e il percorso pedonale a tornanti per salire sul giardino previsto sopra la galleria. Presto i rendering del progetto saranno messi online sul sito del Comune.

Tetto della galleria – Il progetto già approvato dalla Soprintendenza prevede la realizzazione di un  giardino nella parte centrale e di due zone a pannelli solari ai due estremi. Se il Comune vuole un’altra sistemazione, Autostrade è disponibile alla variazione ma occorre che l’indicazione arrivi entro l’autunno per evitare che accada come a Casellina (galleria costruita e lasciata grezza per molto tempo).

Rischio pozzi seccati – Nel caso lo scavo per la nuova galleria di San Donato o altri lavori prosciughino i pozzi di abitazioni che hanno quell’unico tipo di approvvigionamento idrico,  Autostrade prevede due fasi. Durante i lavori intervento con cisterne di accumulo. Se terminati i lavori l’acqua non torna ad alimentare il pozzo, riconoscerà un indennizzo per battere un nuovo pozzo più profondo oppure i lavori per l’allacciamento all’acquedotto.

Trasporto materiali – Confermato che il transito dei camion avverrà esclusivamente usando il tracciato autostradale.

Coordinamento con la Variante di Grassina – Non è previsto alcun coordinamento con gli eventuali cantieri per la Variante di Grassina, soprattutto per la gestione del traffico. Autostrade ritiene il compito di competenza del Comune e della Città metropolitana.

Espropri – Restano aperte tre posizioni: un espropriato che non ha accettato e farà ricorso, due ai quali Autostrade deve presentare una nuova proposta economica.

Sicurezza – Al momento non è previsto un servizio di telecamere di sorveglianza sui varchi tra area di servizio (Autogrill) e viabilità ordinaria in modo da sconsigliarne l’uso come via di fuga per ladri e rapinatori. Autostrade non ha ricevuto alcuna richiesta in merito ma è disponibile a valutarne l’installazione. Per esempio nel parcheggio scambiatore di Scandicci la telecamera è stata messa.

barriere1Rapporti con i cittadini – Non è previsto un ufficio gestito da Autostrade al quale i cittadini potranno rivolgersi per segnalazione e risoluzione di eventuali problemi. Un eventuale servizio di front office dovrà essere organizzato dal Comune. Due volte al mese Autostrade farà il punto col Comune per rispondere ad ogni quesito arrivato dai cittadini per telefono, mail o lettera.

Progetto viabilità di cantiere alternativa – L’uso di un ponte Bailey, come ipotizzato dal progetto di uno degli abitanti (signor Lazzeri) viene considerato irrealizzabile per una questione di regolamento di gestione del traffico autostradale. Però la soluzione alternativa di percorso su una strada già esistente, se la Soprintendenza darà parere positivo, potrà essere rivalutata anche se in un primo momento era stata scartata.

Soluzioni alternative alle terre di scavo nella valle dell’Isone – Una soluzione alternativa avrebbe potuto essere la costruzione di un viadotto, ma i tecnici di Autostrade la ritengono meno sicura in una “zona in frana” e con un impatto ambientale peggiore. L’intervento è diventato indispensabile con la richiesta di Anas di mettere l’autostrada in sicurezza correggendo il raggio della curva prima della galleria San Donato oggi ad alta incidentalità (oltre alla rettifica della curva di Ponte a Ema). Secondo Autostrade, con questa situazione geologica, la soluzione trovata è la più idonea al contesto. Se non fossero state disponibili terre di scavo dagli sbancamenti, le avrebbero fatte venire da altre zone.

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Commenti

  1. Jennifer Armstrong dice

    30/07/2016 12:07 alle 12:07

    Qual’e la strada alternativa, GIA ESISTENTE ??? (vedi paragrafo “Progetto Viabilità di cantiere alternativa”

    Rispondi
    • Francesco Matteini dice

      30/07/2016 12:17 alle 12:17

      Io non ho la cartografia del progetto, quindi non sono in grado di darle un’indicazione precisa. Il percorso (credo un vecchio sentiero da adeguare) è stato proposto da uno degli abitanti della zona interessata (il signor Lazzeri) e Autostrade lo sta valutando.

      Rispondi

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