
Boom di nascite a Bagno a Ripoli. Nel 2024 sono nati 141 bambini, un dato in netto aumento rispetto all’anno precedente quando erano venuti alla luce 113 bebè. Un incremento del 25% che segna un’inversione di marcia rispetto al passato, quando il calo delle nascite aveva raggiunto picchi negativi record del -30%. Dei 141 neonati ripolesi, 37 hanno almeno un genitore straniero (erano 29 l’anno precedente).
Accanto all’exploit di nascite, si rileva un incremento anche del numero di famiglie: nel 2023 erano 11.422 mentre nel 2024 sono 11.440. Parallelamente diminuisce il numero degli anziani soli (i nuclei con un solo componente con età superiore a 70 anni passano da 1.780 a 1.682) mentre crescono i nuclei con un solo componente under 40 (da 524 a 594).
Il saldo del movimento naturale (nascite e decessi) è pari a – 218 persone, un dato migliore rispetto allo scorso anno (-234). In leggero incremento i movimenti migratori: il saldo positivo è di +98 persone, era di +51 nel 2023. Il saldo totale tra movimenti naturali e movimenti migratori è pari a -120 persone mentre nel 2023 era di -188.
Cresce il numero dei cittadini stranieri, pari a 2.516 nel 2024 (2.184 nel 2023) con un incremento del 15%. Le nazionalità maggiormente rappresentate sono quella romena (354 prsone), peruviana (295) e albanese (206). Boom di cittadinanze italiane ai neo-diciottenni, con atti che dipendono però dal Ministero: nel 2024 sono state 13, contro le 3 del 2023 (+333%).
“I dati del settore demografico del Comune – commenta il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti – rendono il quadro di un comune dinamico, vivo, accogliente, che guarda al futuro con fiducia. L’aumento del 25% delle nascite è un segnale positivo oltre i numeri. Da questo punto di vista rivendichiamo la scelta di realizzare il nuovo Polo nido infanzia 0-6 anni a Ponte a Niccheri per sostenere le famiglie che scelgono di costruire qui il proprio futuro. Allo stesso modo, l’aumento della presenza dei cittadini stranieri traccia il volto di un territorio inclusivo, in grado di valorizzare le differenze”.