
È stata approvata dal Consiglio comunale una mozione, presentata dal gruppo del Partito democratico, per sostenere l’appello, lanciato recentemente in Vaticano anche da alcune organizzazioni cattoliche nazionali, di istituire un Ministero per la pace. Oltre al Pd hanno votato a favore i consiglieri di Bagno a Ripoli al Centro e Bagno a Ripoli Futura. Contrari i due consiglieri di Cittadinanza Attiva secondo quali il testo è contraddittorio. I tre consiglieri di FdI sono usciti dall’aula al momento del voto.
“Un Ministero per la pace -, ha spiegato il consigliere Andrea Orsini, presentatore della mozione -, avrebbe il compito di coordinare le attuali politiche di pace frammentate, valorizzare la formazione alla non violenza nelle scuole e nelle università promuovendo la cultura della riconciliazione e sostenendo la diplomazia dei popoli”. La proposta si estende anche a livello internazionale, con l’idea di avere un “Dipartimento per la Pace e la Riconciliazione” nell’Unione Europea la quale “non può preoccuparsi solo del riarmo, ma anche e soprattutto di avere politiche efficaci per la promozione della Pace”.
L’atto approvato dal Consiglio comunale sarà inviato ai parlamentari eletti nella circoscrizione e al Parlamento Europeo, invitandoli a mettere in atto le procedure necessarie per arrivare celermente a questo obiettivo, e anche ad ad Anci Toscana, ai Comuni della Città Metropolitana, del Chianti Fiorentino e alla Regione Toscana, in modo che sia valutata l’adozione di analogo atto anche in queste sedi.
Dal Pd di Bagno a Ripoli è arrivato anche il pieno sostegno all’azione umanitaria di Global Sumud Flotilla diretta a Gaza, per la quale si chiede al Governo di «garantire la piena incolumità e sicurezza per i cittadini italiani ed europei a bordo».
Alla soddisfazione per l’approvazione dell’atto si affianca la delusione, riportata dal capogruppo David Stinghi, per la mancata unanimità dell’aula: “Nonostante ci si potesse aspettare l’uscita dall’aula dei consiglieri di Fratelli d’Italia, vista la condotta del Governo Meloni su questi temi, riteniamo che si sia persa un’occasione di confronto importante – dice Stinghi. Quello che ci ha meravigliato è stato però il voto contrario di Cittadinanza Attiva: pensavamo che su certi valori ci fosse una condivisione di fondo, mentre invece ancora una volta constatiamo che si preferisce restare nel proprio recinto ideologico con un atteggiamento settario”.