
Un grido di dolore e un appello accorato si levano dalla comunità di Bagno a Ripoli, che esprime solidarietà al popolo palestinese colpito dalla crisi umanitaria in corso a Gaza. Una rete di associazioni locali ha sottoscritto un appello pubblico per denunciare la tragedia che si sta consumando quotidianamente: “Ogni giorno – si legge nel testo – decine di persone, soprattutto bambini, muoiono per mancanza di cibo, medicinali e cure mediche”.
L’iniziativa punta a scuotere le coscienze e denunciare l’indifferenza che circonda le notizie provenienti dalla Striscia di Gaza, dove – sottolineano i promotori – “centinaia di persone sono state uccise anche nei luoghi di distribuzione alimentare”.
La condanna è rivolta anche al silenzio e all’inazione della comunità internazionale, in particolare dell’Unione Europea: “Parole, parole, parole… prive di forza e di significato!”, si legge nel documento.
“È ora che i governi mostrino di agire – continua l’appello – rifiutando concretamente il sostegno a Israele e a tutti coloro che sono responsabili di questo sterminio”.
Da Bagno a Ripoli arriva dunque un messaggio forte e chiaro: “Basta questa vergogna, basta questo massacro, basta questa strage di innocenti”.
A firmare l’appello sono diverse realtà del territorio, fra cui associazioni culturali, circoli, case del popolo e comunità parrocchiali: Associazione “Per Non Dimenticare – Do Not Forget” Odv, ANPI Bagno a Ripoli, Circolo Arci di Ponte a Niccheri, Circolo Audace Resistente di Osteria Nuova, Casa del Popolo di Balatro, Circolo Arci Sms di Bagno a Ripoli, Casa del Popolo di Grassina, Circolo Ricreativo Culturale di Antella, Comunità Parrocchiale di Santa Maria a Quarto, Comunità Parrocchiale di Santo Stefano a Paterno, Gruppo Elba Aps.
L’appello si conclude con l’impegno a “continuare a gridare” per non restare in silenzio davanti all’orrore.