
Un episodio che ha lasciato stupiti e amareggiati molti genitori delle classi quinte della scuola primaria Enriques Agnoletti di Bagno a Ripoli, nel plesso del Padule. A pochi giorni dalla festa di Natale dell’istituto, un’esibizione di canti natalizi preparata nell’ambito di un progetto scolastico è stata improvvisamente vietata, senza alcuna comunicazione ufficiale alle famiglie.
Il progetto coinvolgeva i bambini e le bambine delle classi quinte ed era seguito dal maestro di religione Giammaria Scenini, con la collaborazione, a titolo gratuito, di Jacopo Margarito, maestro del coro di San Felice in Piazza. L’esecuzione dei canti avrebbe dovuto svolgersi all’interno della scuola, come parte della festa natalizia organizzata ogni anno dall’istituto.
A soli due giorni dall’evento – riferiscono i genitori -, l’iniziativa è stata bloccata in seguito ad alcune proteste all’interno del corpo docente. La motivazione addotta sarebbe stata la presunta mancanza di inclusività, trattandosi di canti religiosi che non avevano coinvolto anche gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.
Una decisione che ha suscitato incredulità tra la maggior parte dei genitori, compresi molti di quelli i cui figli non frequentano l’ora di religione. Secondo quanto riferito, si trattava di semplici canti natalizi, non di preghiere né di momenti liturgici, inseriti in un percorso educativo. L’eventuale mancato coordinamento tra insegnanti, che avrebbe potuto prevedere il coinvolgimento anche degli studenti che seguono attività alternative, non avrebbe dovuto – sottolineano i genitori – ricadere sui bambini.
Nel nome di un’inclusione definita “di facciata”, l’effetto concreto è stato quello di escludere proprio i bambini e le bambine che da settimane si preparavano a cantare davanti a compagni, insegnanti e famiglie. Solo grazie alla disponibilità del maestro di canto e alla rapidità di alcuni rappresentanti dei genitori è stato possibile organizzare all’ultimo momento un’esibizione all’aperto.
Così, nel pomeriggio, le classi quinte si sono ritrovate in piazza San Francesco, dove hanno comunque eseguito i canti natalizi davanti a tutte le famiglie presenti. Un momento semplice ma molto partecipato.
Resta l’amarezza per una vicenda che molti genitori definiscono “una pagina non bella” per una scuola che storicamente si è distinta per attenzione ai diritti, all’inclusione e al dialogo.
Al momento non è chiaro chi, all’interno dell’istituto, abbia preso la decisione di vietare l’esibizione: non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale e le informazioni sarebbero arrivate ai rappresentanti dei genitori solo tramite messaggi informali degli insegnanti.

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Credo che arrivare a vietare all’ interno di una scuola pubblica dei semplici canti natalizi sia da considerare il seme avvelenato di una malefica pianta dal nome ideologia,che ha sparso le sue pessime radici nel sistema scolastico italiano nella sua interezza. Persone tristi e cupe,con l’ anima più nera della pece,dimostrano la loro solitudine interiore avversando la gioia che le feste natalizie portano nel cuore dei bambini,forse ricordando la loro infanzia sicuramente infelice e priva di spirito natalizio. Spero che in qualche modo il buon senso bussi alla porta del loro cuore,e li faccia quantomeno vergognare.
Ci sono persone che, come le acciughe, NON hanno testa, Rincresce che siano ‘ripolesi’. Meglio se cambiano Comune.
F. Fantechi