Bagno a Ripoli contro Firenze a causa di un cordolo.
Da metà aprile su via Pian di Ripoli e viale Europa si foma ogni mattina, nell’ora di punta, una lunghissima coda di auto in direzione Firenze. La causa è la coincidenza tra il cantiere della tramvia, al centro della carreggiata, e quello di Publiacqua, sul lato destro (che durerà fino a metà giugno). Questo comporta che, nel tratto fra via Cimitero del Pino e la rampa di accesso al viadotto Marco Polo, le due corsie di scorrimento diventino una sola con l’inevitabile intasamento.
Da metà aprile il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti, chiede all’assessore alla mobilità del Comune di Firenze, Andrea Giorgio, di risolvere il problema eliminando, temporaneamente, il cordolo a difesa della corsia preferenziale dell’autobus (oltre a spegnere la telecamera di sorveglianza), sulla quale far defluire le auto.
L’assessore Giorgio ha opposto resistenza, sostenendo di non voler penalizzare il trasporto pubblico a favore di quello privato. Da Bagno a Ripoli gli è stato fatto notare che anche l’autobus resta impigliato nella coda lungo via Pian di Ripoli, perdendo molto più tempo di quanto ne può guadagnare nei circa 50 metri di corsia preferenziale che verrebbe eliminata.
Argomentazione che pareva aver convinto l’assessore Giorgio… Pareva, perché in realtà il cordolo della discordia è ancora al suo posto. Il 29 aprile, in occasione della cerimonia per la posa dei primi binari della tramvia, il siondaco Pignotti è tornato alla carica. E dopo di lui anche il capo di gabinetto Edoardo Ciprianetti ha avvicinato Giorgio per ribadirgli il concetto, ottenendo una risposta piccata: “Non è che se me lo dite in due lo faccio prima”.
Intanto i giorni passano, le code si allungano, il cordolo resiste e i rapporti fra i due comuni rischiano di deteriorarsi per una imputatura poco comprensibile.