Sulla bara tanti girasoli. Perché Nino Imbrogno era una persona solare, col sorriso stampato sulla faccia. Pronto alla battuta, all’ironia, agli scherzi in stile Amici miei, ma anche generoso, prodigo di consigli, risolutore di problemi altrui. Un punto di riferimento per famigliari, amici e conoscenti senza mai voler essere sotto i riflettori.
Oggi pomeriggio, in una chiesa della Pentecoste affollata, Bagno a Ripoli ha dato l’ultimo saluto a Nino Imbrogno, 78 anni, scomparso una settimana fa (vedi articolo). A officiare il rito religioso è stato don Andrea. La comunità ripolese si è stretta attorno alla moglie Gianna, anzi Giannina come la chiamava lui, ai figli Luca e Dario, alla figlia Lisa, al fratello Aldo. Presenti il sindaco Francesco Pignotti, l’assessore Corso Petruzzi (al quale Imbrogno aveva passato due anni fa la carica di coordinatore comunale di Italia Viva) i consiglieri comunali di Firenze Francesco Casini (ora anche consigliere regionale) e Francesco Grazzini.
A tratteggiare la figura di Nino Imbrogno sono stati i figli Luca e Dario e il fratello Aldo: “Tu eri il maggiore e sei stato per me il faro da prendere ad esempio”. Un ricordo commosso è arrivato da Claudio Bozza, giornalista del Corriere della Sera: “Nino è stato il più caro amico dei miei genitori, mi ha tenuto sulle ginocchia quando ero piccolo. Non dimentico le tante telefonate per conversare di politica, la sua passione. E’ uno che prendeva la vita a morsi”.
“Abbiamo condiviso anni di impegno politico a Bagno a Ripoli – ha ricordato Casini – Abbiamo sognato e lavorato insieme per migliorare la nostra comunità”.
“Credeva profondamente nel fare bene e per gli altri, e lo faceva in modo disinteressato, quasi disarmante. Ci ha lasciato tanto”, ha concluso il sindaco Pignotti.













Riaperta via Fortini, finalmente!