Grassina, fioriere di nuovo nell’Ema: sfida al paese

L’hanno fatto di nuovo. La notte scorsa i teppisti hanno gettato nell’Ema due delle fioriere che abbelliscono il ponte che dalla Chiantigiana porta alla Chiesa e all’Acli. Era già accaduto il 10 agosto scorso (vedi articolo).

Ad accorgersi del nuovo atto vandalico il consigliere comunale Miller Cioni che stamani passava di lì. Insieme alla fioraia Evora Zagli, ha recuperato le fioriere e le ha risistemate al loro posto. Il ponte ha di nuovo le sue decorazioni floreali.

In occasione del precedente atto vandalico, il sindaco Pignotti, dopo aver condannato il gesto, aveva segnalato l’accaduto ai carabinieri. Stavolta l’assessora al turismo Paola Nocentini, a nome dell’Amministrazione comunale, ha provveduto a sporgere una formale denuncia alla stazione carabinieri di Grassina. Le indagini per identificare gli autori dell’atto vandalico erano comunque già in corso.

I teppisti, oltre che buttare nell’Ema le fioriere, hanno anche forzato e danneggiato una delle auto in sosta nel parcheggio davanti all’Acli per cercare qualcosa da rubare.

Ora si passerranno nuovamente al setaccio le immagini registrate dalle telecamere dell’Acli e quelle collegate alla sala operativa della Polizia Municipale. In casi di riprese notturne il problema è individuare qualche dettaglio che permetta, senza ombra di dubbio, l’identificazione di una persona che, magari, indossa un cappellino e ha il cappuccio tirato sulla testa. Ma qualche traccia potrebbe essere emersa.

Questa nuova azione teppistica, a pochi giorni di distanza dalla precedente, si presenta come una sfida alla comunità di Grassina che aveva duramente condannato il primo atto vandalico. E’ giusto porsi il problema di educare al rispetto della cosa comune, come forma di prevenzione di comportamenti simili. Tuttavia non si può prescindere dalla ricerca meticolosa degli autori di questo sfregio gratuito, da mettere davanti alle proprie responsabilità. La stupidità è più contagiosa del Covid e la convinzione della facile impunità rischia di generare proseliti.