

Le Gualchiere di Remole stanno tornando a nuova vita. È stato, infatti, ultimato a giugno l’intervento di restauro e risanamento conservativo del complesso medievale affacciato sull’Arno (di proprietà del Comune di Firenze, ma nel territorio di Bagno a Ripoli), grazie a un finanziamento di 340.000 euro del Fondo Sviluppo e Coesione erogato dalla Regione Toscana. L’intervento ha permesso di ripristinare la funzionalità delle coperture, consolidare murature e strutture danneggiate,e arrestare il degrado di uno dei più significativi esempi di archeologia industriale del territorio.

Questa mattina il presidente della Regione Eugenio Giani, insieme all’assessore al patrimonio del Comune di Firenze, Dario Danti, ai sindaci di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti, e di Pontassieve, Carlo Boni, all’assessore ripolese Paolo Frezzi e all’assessora regionale Serena Spinelli, ha effettuato un sopralluogo alle Gualchiere, definendole “un luogo magico di straordinaria rilevanza storica, culturale e paesaggistica”. Nell’occasione ha annunciato che nel bilancio di previsione 2026 saranno stanziati 3 milioni di euro per avviare i lavori finalizzati alla realizzazione del museo delle Gualchiere, così da restituire alla collettività un bene identitario dell’intero territorio metropolitano.

Accanto al recupero culturale, il futuro delle Gualchiere guarda anche alla sostenibilità: la Regione sta infatti valutando un progetto per trasformare il complesso in una piccola centrale idroelettrica, capace di produrre energia rinnovabile dall’Arno. Un’iniziativa che si inserisce nel quadro degli interventi già avviati sulle briglie lungo il fiume – quattro delle quali nel comune di Bagno a Ripoli – e che contribuirà a generare fino al 25% dell’energia idroelettrica rinnovabile necessaria al fabbisogno della città di Firenze.

Il restauro recentemente concluso è stato preceduto da uno studio di vulnerabilità sismica condotto dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e da approfondite indagini diagnostiche strutturali e geotecniche. Le opere hanno previsto il rifacimento delle coperture, il consolidamento delle murature, l’installazione di rompitratta in acciaio e nuovi solai indipendenti, oltre alla pulizia completa e alla messa in sicurezza dell’area. I lavori sono stati coordinati dall’architetto Giorgio Caselli, dirigente del Servizio belle arti del Comune di Firenze, e dall’architetta Costanza Stramaccioni, responsabile del settore Valorizzazione complessi monumentali e restauro urbano.

Le Gualchiere, fondate nel XIV secolo e utilizzate per secoli dalla Corporazione dell’Arte della Lana grazie agli ingegnosi meccanismi idraulici dell’Arno, non saranno quindi solo un luogo di memoria e cultura, ma anche un polo di innovazione sostenibile.


Il Comune di Firenze ha già approvato lo studio di fattibilità tecnico in vista della riqualificazione paesaggistica e funzionale del complesso, articolata in cinque grandi ambiti: tecnologia (tra tradizione e innovazione), agricoltura e territorio, energia, turismo sostenibile e alternativo, parco metropolitano dell’Arno, che farà delle Gualchiere la “porta a Firenze” sul fiume.

“Dopo la tenuta di Mondeggi, un altro bene architettonico e culturale del nostro territorio, un luogo simbolo della nostra storia e identità, inizia un percorso per essere restituito ai cittadini e alle nuove generazioni”, ha commentato il sindaco Pignotti.