
“Un grosso equivoco”: così viene definito il caso dei cori di Natale “vietati” alla scuola Enriques Agnoletti (vedi articolo) da Silvia Innocenti Becchi, vice dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Mattei (e, fra l’altro, presidente della Commissione Pace e Diritti del Comune di Bagno a Ripoli) che aggiunge: “In realtà ad essere esclusi dal poter cantare cori di Natle sono stati i bambini che non frequentano la religione”.
Così la professoressa Innocenti Becchi ricostruisce la vicenda: “C’è stato un iniziale errore di comunicazione. Il docente di religione ha fatto entrare nella scuola una persona esterna (Jacopo Margarito, maestro del coro di San Felice in Piazza ndr) senza informare né la segreteria, né la dirigente scolastica. Ogni progetto didattico deve essere approvato dal Consiglio di istituto e gli esterni possono entrare nei locali scolastici solo con un’autorizzazione, che non è stata chiesta. Ce ne siamo accorti martedì scorso e abbiamo bloccato il progetto, non i cori”.
“Occorreva un piano meno approssimativo – continua Innocenti Becchi – coinvolgendo tutti i bambini. Anche i 28, su 77, che non fanno religione avevano diritto a cantare. Natale è la festa di tutti: brutto prevedere che alcuni bambini stiano solo a guardare i compagni che cantano”.
Lo avete spiegato ai genitori? “Sì, ma è stata scelta una posizione polemica con la scelta del maestro di religione di organizzare l’esibizione fuori dalla scuola. Avevamo proposto di rinviare il concerto per coinvolgere tutti i bambini, inserendo nel programma anche canti laici con l’obiettivo, inclusivo, di far partecipare tutti alla festa. Ma non è stato accettato”.

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