
Il silenzio intorno al lutto perinatale si rompe con la forza delicata delle immagini. È stata inaugurata oggi, al Cimitero di Ponte a Ema, la mostra fotografica itinerante “Madri sospese”, un progetto toccante che racconta la sofferenza, ma anche la resilienza, dei genitori che hanno perso un figlio durante la gravidanza o subito dopo la nascita.

L’iniziativa, promossa dalla Confraternita di San Piero a Ema in occasione del Mese della Consapevolezza sul Lutto Perinatale e Infantile, nasce dalla collaborazione tra l’Associazione e la Fondazione CiaoLapo Ets e la fotografa Alessandra Fuccillo, autrice di scatti potenti e intimi che invitano a superare un tabù sociale ancora troppo diffuso.

Le 14 fotografie, realizzate nell’arco di un anno, ritraggono donne che hanno accettato di farsi fotografare — in studio o nei luoghi della propria quotidianità — per dare forma visiva a un dolore che spesso resta invisibile. Accanto ad ogni immagine, una storia. “Gli aborti per me sono stati dei vuoti, dei momenti di assenza dal mio corpo, di distacco totale dal mondo – racconta la stessa Fuccillo, presente essa stessa tra le foto esposte -. L’elemento sorprendente è che queste foto sono state scattate prima che diventassi madre, prima ancora che desiderassi dei figli. Rappresentano esattamente il dolore che avrei provato anni dopo”.

“La mostra è dedicata a padri e madri che hanno vissuto questo difficile momento. Quando si perde un figlio non si torna indietro, si rimane a metà. Ho avuto esperienza diretta, sono un padre sospeso e so cosa ci si porta dietro”, racconta Emanuele Bazzaco, della Confraternita di San Piero a Ema, coordinatore della mostra. “Il cimitero è un luogo dove si elabora il lutto, deve saper accogliere e aiutare: per questo ci è sembrato un posto adatto per questa mostra. Al cimitero ognuno trova la propria via per ricordare e per aiutare gli altri”, ha aggiunto Bazzaco.

Il progetto da sei anni attraversa l’Italia grazie alla rete di CiaoLapo e delle associazioni che scelgono di ospitarlo, portando con sé testimonianze, incontri e momenti di riflessione collettiva.

La mostra, a ingresso libero, resterà visitabile fino al 2 novembre, ogni giorno dalle 8:30 alle 18:00, con accesso dalle scale accanto al negozio delle fioraie del cimitero.
Info: 333 9185085 (Lun-Gio 9:00-16:00, Ven 9:00-12:00).
