
Il lungo e alto muro di cemento del magazzino del nuovo stabilimento Fendi a Capannuccia, recentemente inaugurato (vedi articolo), è un cazzotto in un occhio. Usa termini più tecnici ma non meno espliciti l’architetto Antonino Gandolfo dirigente dell’area Governo del territorio del Comune di Bagno a Ripoli: “Il muro del magazzino, soprattutto visto da via di Pulicciano, è effettivamente molto impattante”, ammette. A sollecitare il suo giudizio, nel corso della commissione urbanistica mercoledì pomeriggio, la presidente Sandra Baragli che ha chiesto lumi sulla differenza tra i rendering del progetto e la realtà.
Il muro del magazzino è, di fatto, il “fianco debole” dal punto di vista estetico del nuovo stabilimento. “Mi sono arrabbiato parecchio col direttore di Fendi – ha aggiunto l’architetto Gandolfo – Hanno cambiato il colore rispetto al progetto: dal marrone corten al grigio, un colore avulso dal contesto, anche se a loro piace. Purtroppo in quella zona non c’è vincolo paesaggistico e la legge permette il cambiamento di colore. Il Comune non può fare nulla”.
La “Grande muraglia di Fendi” è quindi destinata a stagliarsi in mezzo al verde della collina di Mondeggi col suo grigio cemento? “La direzione di Fendi ha preso l’impegno, con una stretta di mano, di cambiare il colore: l’intenzione è di attenuare il contrasto – ha spiegato l’architetto Gandolfo – Se ci si affaccaia dalla collina, la realizzazione del progetto è di tutto rispetto, ben integrato nel verde. Spero che non disattendano l’accordo. E’ sufficiente dare un colore più scuro alla parete per evitare l’attuale brutto impatto visivo”.

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