
Un bambino disabile che diventa un supereroe, non per magie o poteri soprannaturali, ma per la forza della gentilezza, dell’empatia e dei piccoli gesti. È questo il cuore di “Leo e la Sedia Volante”, libro per l’infanzia di Niccolò Raffaelli, autore esordiente ma già innovatore, che ha scelto un approccio decisamente inedito: scrivere la sua storia insieme all’intelligenza artificiale. Raffaelli è già balzato all’attenzione delle cronache un anno fa per aver elaborato la App per traduzioni Tradooko (vedi articolo).
“‘Leo e la Sedia Volante’ è un progetto che nasce in famiglia – spiega l’autore -, da una domanda semplice ma universale: come spiegare ai propri figli cosa significhino la disabilità, l’inclusione e il rispetto dell’altro”. Raffaelli ha trasformato questa esigenza in una fiaba moderna il cui protagonista, Leo, affronta il mondo dalla sua “sedia volante” con coraggio e umanità, diventando un modello positivo per i piccoli lettori.
Ma c’è di più. Il libro non è solo un inno all’inclusione: è anche una riflessione concreta sull’uso dell’AI nella creatività. Raffaelli ha infatti deciso di dichiarare esplicitamente in copertina che “Leo e la Sedia Volante” è stato scritto in collaborazione con un’intelligenza artificiale, rendendolo uno dei primi testi a riconoscere apertamente questa co-autorialità ibrida.
Il libro è disponibile su Amazon in versione digitale e cartacea.