
Sull’approvazione da parte del Pd in consiglio comunale col voto contrario di Cittadinanza attiva, di una mozione a favore dell’istituzione di un Ministero per la Pace (vedi articolo), divampa la polemica tra le due forze politiche.
Questa la replica del capogruppo di Cittadinanza attiva, Beniamino Deidda, al capogruppo del Pd, David Stinghi.
Leggo incredulo la fantastica ricostruzione del consigliere Stinghi relativa all’approvazione nel Consiglio comunale del 8 settembre scorso della mozione che chiede l’istituzione di un Ministero per la Pace. Per capire quante sciocchezze vi siano in quella ricostruzione basta ricapitolare brevemente i fatti.
Dopo l’inserimento del testo della mozione nell’odg, ho chiamato il capogruppo del Pd proponendogli una revisione del testo, in modo da stilare un documento comune di Ca e Pd. La risposta negativa è arrivata subito.
In aula il consigliere Orsini ha illustrato lo spirito della mozione evitando di citarne i due punti deboli, che io nel mio intervento in Consiglio ho indicato chiaramente:
1) Secondo il testo presentato, il futuro Ministero per la pace avrebbe “il compito di coordinare le attuali politiche di pace frammentate”
2) La successiva creazione di un Dipartimento per la pace e la riconciliazione nell’Unione Europea si sarebbe dovuta preoccupare “non solo del riarmo, ma soprattutto di avere politiche efficaci per la Pace”.
Ho rilevato nel mio intervento che attualmente nel nostro paese il governo non pone in essere nessuna politica di pace, neppure “frammentata”. Per ora ci sono stati solo: invio di armi in Ucraina in violazione della Costituzione, nessuna iniziativa o proposta di un tavolo per la Pace, il tardivo (di due anni) riconoscimento da parte della presidente Meloni del massacro che Israele va compiendo a Gaza, e l’invio di armi a Israele che dura tuttora. Quanto al secondo punto, ho fatto rilevare che l’Unione Europea per ora si occupa solo del riarmo e che l’Istituzione di un Dipartimento della Pace implica necessariamente l’abbandono delle politiche di riarmo di tutti i paesi Europei.
Come si vede, proposte ragionevoli che hanno del resto guidato anche l’intervento del Consigliere Orsini. Ho concluso il mio, riproponendo l’adozione di un testo comune col Pd. La risposta è stata ancora una volta negativa.
Questi i fatti. Chiunque può giudicare chi è il “settario” di turno: chi in tutti i modi cerca un accordo eliminando quelle parti di cui anche la maggioranza evita con cura di parlare; oppure chi dice ‘no’ ad ogni tentativo di accordo su un testo comune, nonostante riconosca le debolezze di quello proposto.
Il consigliere Stinghi si dice deluso perché pensava “che su certi valori di fondo ci fosse una condivisione”. Noi invece non ci facciamo illusioni: l’arroganza della maggioranza è sempre quella, incurante della verità e della decenza.
Beniamino Deidda
Gruppo consiliare “Per Una Cittadinanza Attiva – Bagno a Ripoli”
Al minuto 1:44:38 il dibattito in consiglio comunale sulla mozione