
Cinque persone sono indagate per omicidio colposo nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Liliana Calvetti, l’87enne deceduta nel novembre 2022 dopo essere caduta dalle scale all’interno della Rsa Villa Olimpia, in via di Rosano a Bagno a Ripoli. Nel registro degli indagati sono finiti i tre titolari della struttura e due operatrici sanitarie in servizio quella mattina: un’infermiera e una Oss.
Secondo la Procura di Firenze, i gestori della Rsa non avrebbero adottato misure e protocolli adeguati a garantire la sicurezza degli ospiti. Alle due operatrici è invece contestato di aver lasciato sola l’anziana, nonostante le sue condizioni di non autosufficienza, permettendole di muoversi senza sorveglianza all’interno della struttura.
Le indagini, condotte dai carabinieri di Bagno a Ripoli e coordinate dalla pm Linda Gambassi, hanno ricostruito la dinamica dei fatti: la mattina del 15 novembre 2022, intorno alle 5.30, Liliana Calvetti viene alzata dal letto e sistemata in carrozzina dopo una notte agitata. Poco dopo, rimane incustodita. Intorno alle 6.10 esce dalla stanza, percorre il corridoio, esce da una porta di emergenza che si presume fosse aperta e cade per una rampa di scale. Rimane lì, gravemente ferita, per oltre un’ora, fino al ritrovamento da parte di un’operatrice alle 7.30. L’anziana morirà tre giorni dopo all’ospedale Santa Maria Annunziata per un arresto cardiaco causato dai traumi riportati.
L’inchiesta, avviata subito dopo la denuncia dei familiari, aveva subito uno stop per motivi burocratici legati al cambio del pubblico ministero, ma ora è stata riattivata. I familiari della vittima attendono ora che venga fatta piena luce sulle responsabilità. I titolari della struttura, attraverso il proprio legale, dichiarano di aver rispettato i protocolli previsti, ma l’accusa contesta negligenze e carenze organizzative che avrebbero contribuito alla tragedia.