
“Nonno, per noi sei ancora vivo. Perché sono vivi in noi i tuoi insegnamenti: come giocare a carte con astuzia, come nuotare al largo, e, soprattutto, non togliere mai il saluto a nessuno e avere rispetto per tutti. Sei stato un esempio di misericordia e di forza.Tutto questo resta”: è stato affidato a Matilde, una dei dieci nipoti, il ricordo struggente di Roberto (Alberto per l’anagrafe) Calvelli, i cui funerali si sono svolti oggi pomeriggio nella pieve dell’Antella.

Nonostante il periodo di ferie, tanta gente ha riempito la chiesa per dare l’ultimo saluto allo storico governatore della Misericordia di Antella, spirato sabato mattina all’ospedale dell’Annunziata (vedi articolo) e stringersi intorno alla moglie Anna Maria e alle quattro figlie Elisa, Laura, Maria, Chiara.

A celebrare la funzione religiosa il correttore della Misericordia, don Moreno, affiancato da don Mario e don Umberto, parroco di San Martino ai Cipressi e amico della famiglia. Presenti anche il sindaco Francesco Pignotti, il vicesindaco Francesco Conti, l’assessora Sandra Baragli, il consigliere metropolitano Francesco Casini e l’attuale governatore della Misericordia, Paolo Nencioni, che nel 2020 prese il posto di Calvelli.

“Sono qui per darti l’ultimo saluto, Roberto, e per portare le condoglianze di tutta la confraternita alla famiglia – ha detto Nencioni – Difficile sintetizzare ciò che è stato Roberto per la Misericordia, all’interno della quale ha trascorso metà della sua vita. Abbiamo collaborato insieme, avendo anche delle divergenze, ma sempre nell’interesse della Misericordia. Nel 2020 mi lasciasti un’eredità impegnativa”.

Al termine della cerimonia funebre il feretro di Calvelli, dietro al labaro della Misericordia, è stato accompagnato fino al cimitero monumentale dove è stato sepolto.