Il 20 settembre di 50 anni fa nasceva Radio Libera Firenze, prima emittente privata della città, e anche la mia carriera di giornalista. Questo l’articolo, un po’ autobiografico, che ho scritto per La Repubblica, oggi in edicola.

C’era una volta Radio Libera Firenze. Mezzo secolo fa, esattamente il 20 settembre 1975, iniziavano le trasmissioni della prima radio privata di Firenze. Una “ciurma” di autodidatti prendeva il largo nell’inesplorato mare dell’etere, animata da entusiasmo, coraggio e una buona dose di incoscienza.
Ma facciamo un passo indietro.
Gli Anni Settanta sono spesso bollati come “gli anni di piombo” segnati dal terrorismo rosso e nero e, in Toscana, dall’esordio dell’Anonima sequestri con vicende spesso concluse in modo tragico. Eppure, furono anche anni di conquiste decisive: dallo Statuto dei lavoratori al divorzio, dall’aborto al nuovo diritto di famiglia. In quel clima di grande fermento civile e sociale sbocciò la stagione delle radio libere, così definite in contrapposizione al monopolio della Rai di Stato.
Radio Libera Firenze fu la prima ad accendere i microfoni nel comprensorio fiorentino, immediatamente seguita da Radio One e Radio Diffusione Firenze e poi da molte altre che affollarono la modulazione di frequenza.

A puntare su qualcosa che sembrava sfidare la legge (la Corte Costituzionale decretò la fine del monopolio Rai solo nel luglio 1976) fu Mauro Ballini, vulcanico imprenditore edile del Valdarno, deciso ad auto prodursi spazi pubblicitari per la propria attività. Ma convinto anche dell’importanza dell’informazione locale.
Radio Libera Firenze, rispetto alle altre radio private, aveva questa peculiarità: notiziari, interviste, servizi prodotti da una piccola, agguerrita, giovanissima redazione.
Il direttore della radio era Carlo Fusaro, 25 anni, assistente universitario; capo della redazione cronaca Francesco Colonna, 28 anni (il più “anziano”); che poteva contare su Giorgio Calzolari, Ennio Macconi, Andrea Mannari, Francesco Matteini, Franca Selvatici, Federico Signorini. A capo della redazione sportiva c’era Massimo Sandrelli; con lui Gianni Grassi, Gabriella Lescai e una decina di collaboratori per i vari sport fra i quali (Vittorio Argento, Alessandro Cecioni, Alessandro Fiesoli, Carlo Scarzanella).
Il responsabile dei programmi musicali era Graziano Miai, con una grande esperienza come disc jockey dello Space Electronic, allora la discoteca più famosa della città.
Il segnale di Radio Libera Firenze, sulla frequenza di 102 mhz (101,700 per l’esattezza), scendeva dalle antenne di Poggio Firenze. La sede era in un seminterrato in via Caselli 14, zona stadio.
Da subito RLF si presentò con un palinsesto quotidiano che, dalle 7 alle una di notte, alternava musica (con le immancabili dediche nate proprio con le emittenti locali), rubriche di ogni tipo (cinema, teatro, ristoranti), notiziari e servizi giornalistici. La rassegna stampa, curata dal direttore Fusaro, andava oltre la semplice lettura dei titoli: comparava e sintetizzava gli editoriali dei principali quotidiani, offrendo al pubblico uno sguardo critico.

In quegli anni l’informazione locale era confinata in un paio di pagine della cronaca di Firenze de La Nazione e di Paese Sera, a cui si aggiungeva l’Unità, organo del Pci, con notizie molto politicizzate. Nessuna presenza sulla Rai. Esisteva il Gazzettino Toscano, che forniva una panoramica regionale dei principali avvenimenti.
Con Radio Libera Firenze e, dopo qualche mese, nel febbraio del 1976, con la “sorella” maggiore Tele Libera Firenze la cronaca locale della città balza al ruolo di protagonista con tre notiziari al giorno, oltre a servizi speciali. Una piccola – grande rivoluzione giornalistica. Ci sono le interviste alla gente per strada (oggi diffusissime, allora un inedito), gli interventi degli ascoltatori in diretta per parlare con l’ospite di turno (assessore, segretario di partito, rappresentante di associazione) novità assoluta. Perfino i manifesti affissi sui muri della città diventano fonte di notizia tanto da ritagliarsi un’apposita rubrica.

Lo sport non è da meno. La famosa trasmissione della Rai “Tutto il calcio minuto per minuto” si collega dai campi all’inizio del secondo tempo delle partite? Ed ecco che Radio Libera lancia “Primo Tempo”, aggiornamenti sui risultati della Serie A fin dal calcio d’inizio, ovviamente con particolare attenzione alla Fiorentina che viene seguita e raccontata con collegamenti telefonici dagli apparecchi a gettone degli stadi. E, per la prima volta in Italia, i tifosi ascoltano la radiocronaca (e successivamente la telecronaca) da una voce femminile: quella di Gabriella Lescai.

Purtroppo di tutto questo non esiste archivio. Audio e video cassette erano riciclate in continuazione fino a quando, divenute inservibili, venivano gettate. Pochissime le immagini: cellulari e selfie erano ancora di là da sognare. Ma chi ha vissuto quell’epoca quasi pionieristica, anche solo come ascoltatore, non può non conservarne un nostalgico ricordo.
C’era una volta Radio Libera Firenze… Per me e per molti altri, c’è ancora.