
Una storia lunga 150 anni, che unisce due pilastri del Paese, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) e Poste Italiane, è stata celebrata ieri a Roma con un evento solenne alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La ricorrenza ha festeggiato in particolare i 150 anni del lancio dei Libretti Postali e i 100 anni dall’istituzione dei Buoni Fruttiferi Postali, strumenti finanziari garantiti dallo Stato che, unendo sicurezza e rendimento, sono divenuti simboli della fiducia dei cittadini. “Con l’incoraggiamento e la tutela di ogni forma di risparmio Cdp e Poste italiane si configurano come agenti della Costituzione”, ha detto il Capo dello Stato.

A testimoniare lo storico legame tra l’ufficio postale e il cittadino erano presenti numerosi sindaci, in particolare di piccoli comuni, provenienti da ogni regione d’Italia. La provincia di Firenze era rappresentata da David Baroncelli, primo cittadino di Barberino Tavarnelle e consigliere della Città Metropolitana. In una breve video-intervista a QuiAntella (che trovate qui sotto) ha parlato del rapporto con Poste Italiane anche i relazione al “Progetto Polis”, i passaporti (già 120mila) rilasciati direttamente da alcuni Comuni, sperimentato a Barberino Tavarnelle, oltre che a Borgo San Lorenzo, Figline – Incisa Valdarno e Pontessieve.
Un po’ di storia
Ufficialmente, la storia del Risparmio Postale inizia nel 1875. Il Libretto postale si affermò rapidamente come lo strumento sicuro e accessibile con cui milioni di italiani iniziarono a depositare i propri risparmi, con la garanzia dello Stato. Le Poste, grazie alla loro rete capillare di uffici, divennero un’alternativa concreta alle banche, specialmente per i piccoli risparmiatori che spesso vivevano in comuni privi di qualunque cassa di risparmio. Il successo crebbe rapidamente, tanto che nel 1905 i versamenti annuali superavano già il miliardo di lire. Cinquant’anni dopo il debutto dei libretti, nel 1925, furono istituiti i Buoni Fruttiferi Postali, accolti con grande favore in quanto convenienti e rimborsabili in ogni momento, contribuendo ad ampliare il successo del Risparmio Postale.

Questo sistema ha dato vita a quello che è stato definito il “patto sociale” del Risparmio Postale: la raccolta di risorse ha permesso a milioni di famiglie di portare a termine i propri progetti di vita , consentendo contemporaneamente a Cassa Depositi e Prestiti di utilizzare il denaro per promuovere la crescita del Paese. I fondi sono stati impiegati per finanziare Comuni e opere essenziali per la collettività, come strade, edifici scolastici, sistemi idrici e fognari, reti elettriche e ospedali. Storicamente, il Risparmio Postale ha sostenuto opere fondamentali, dalla bonifica delle campagne intorno a Grosseto (1888) e la ricostruzione di Messina e Reggio Calabria dopo il terremoto del 1908, fino al sostegno all’equilibrio del sistema economico durante le guerre e al finanziamento della ricostruzione e del miracolo economico nel dopoguerra, con attenzione al riequilibrio tra Nord e Sud e alla realizzazione di infrastrutture strategiche. Le risorse hanno anche fornito un contributo prezioso alla ricostruzione dopo grandi emergenze come il disastro del Vajont (1963) e l’alluvione di Firenze (1966).
Qualche dato
Oggi, il Risparmio Postale mantiene la sua popolarità, contando circa 27 milioni di sottoscrittori e un ammontare complessivo che ha raggiunto i 320 miliardi di euro. I prodotti, oltre ad essere cartacei, sono anche dematerializzati e possono essere acquistati e rimborsati online.
Libretti Firenze città – 137.495 per un ammontare di 436.913.421,45 euro
Libretti Firenze provincia – 210.899 per un ammontare di 737.892.522,47 euro
Buoni fruttiferi Firenze città – 145.754 per un ammontare di 841.085.270,97 euro
Buoni frutiferi Firenze provincia – 314.464 per un ammontare di 1.611.893.989,86 euro


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