
Molto attese da tempo, nei giorni scorsi tre rastrelliere per bici sono state posizionate sul retro dell’ospedale Santa Maria Annunziata. La consegna avvenuta per conto del Rotary Club Bagno a Ripoli che con la donazione ha voluto dare una risposta concreta di tutela della salute e dell’ambiente.
Insieme alla direttrice dell’Annunziata, Elettra Pellegrino, per la direzione sanitaria di presidio, c’erano anche Federica Furlan e Antonio Barbieri. Per il Rotary Club Bagno a Ripoli hanno partecipato il presidente, Gianfranco Labile, e il socio Marco Cini.
“Ringraziamo il Rotary Club di Bagno a Ripoli – ha detto la dottoressa Pellegrino – per la splendida opportunità che attraverso queste rastrelliere viene data a tutti coloro che ne usufruiranno, di coniugare buone abitudini di salute con il rispetto per l’ambiente”.
Non è previsto un centro commerciale, ma uno sviluppo urbanistico nel verde con un parco, percorsi pedo-ciclabili e servizi con negozi, attività, uffici. Tutto questo accompagnerà l’arrivo della tramvia e il suo capolinea, che non saranno così una cattedrale nel deserto”.
Buongiorno, il mio commento riguarda questa risposta. Mi fa molto piacere che in quell’ultima parte di verde del Pian di Ripoli, non sia più previsto un centro commerciale. Ma il resto mi lascia perplessa, molto perplessa.
Soprattutto la frase finale ” … l’arrivo della tramvia e il suo capolinea, che non saranno così una cattedrale nel deserto”. Ma quale deserto? Cosa intende per deserto la nostra Amministrazione.
Il capolinea va a inserirsi in un centro abitato: in via Granacci e in via Perosi si allineano case, villette a schiera, condomini. Non lontano vi sono: scuole, ufficio postale, chiesa, Siaf, il centro Viola, e poi poco più in là, CRI, Banche e ancora abitazioni, qualche negozio,… . Questo lo chiamate deserto? Rispondetemi, grazie!!
E alla fine, magari non vi interessa, vi dico la mia idea, che è tutt’altro. Visto che per la tranvia, che io, ci tengo a dirlo, ritengo utilissima, si è dovuto sacrificare gran parte del Pian di Ripoli, quell’ultimo lembo di verde composto da ex-seminativi, frutti e un residuo con alberi maestosi del viale che conduceva a villa Olmi, dovrebbe rimanere libero dal cemento, dall’asfalto. L’amministrazione dovrebbe pensarlo come un altro, anche piccolo, polmone verde a servizio di Bagno a Ripoli e di Firenze.
Cordialità.
Vi ringrazio per l’attenzione e mi piacerebbe una risposta da parte dei nostri amministratori
Elisabetta Brunelleschi
Ha scritto il commento sotto l’articolo sbagliato.