
Un omaggio alle vittime di una strage irrisolta, tra le più gravi del nostro Paese. È la sera del 27 giugno 1980 quando il Dc9 Itavia partito da Bologna e diretto a Palermo precipita nel mar Tirreno, provocando 81 morti di cui 13 bambini. Quarantacinque anni dopo, Ugo De Vita racconta Ustica, con una serata di “teatro civile” che ripercorre le tappe di questo mistero.
L’appuntamento è per martedì 10 giugno alle ore 18.00 al Teatro comunale di Antella (via Montisoni). Il racconto di De Vita, autore, attore e docente universitario, segue di pochi mesi la richiesta della Procura di Roma di archiviare l’ultima inchiesta sulla strage, che rischia così di rimanere senza colpevoli. Insieme a Massimiliano Cardini, in un atto unico di 50minuti, De Vita narra ciò che accadde quella notte nei cieli italiani e le ultime ore di chi era a bordo dell’aereo, con una ricostruzione realizzata grazie al prezioso sostegno dell’Associazione Parenti delle Vittime di Ustica.
L’ingresso è libero e gratuito fino ad esaurimento posti
L’iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Bagno a Ripoli.
Devo la vita a mia madre che mi sostituì nel mio lavoro, dovendo recarmi in Sicilia il 27 giugno di quell’anno, avevo prenotato proprio quel volo, di quell’ora per assentarmi il meno possibile dalla mia attività qui a Firenze, ma lei insitette perché io partissi con il volo prima, e lei mi avrebbe sostituito nella mia attività e non dovevo preoccuparmi, avrebbe fatto al meglio possibile le chiusure e quant’altro .
Nel pomeriggio innoltrato, mentre passeggiavo con il responsabile della struttura dove ero ospite, un inserviente si avvicinò al direttore con cui stavo parlando, e gli sussurrò in un orecchio che era successo qualcosa di grave al volo atteso in serata.
Saputo l’accaduto, ebbi un momento di sbandamento, di riflessione, di smarrimento.
Sono pensieri che si fanno considerando la vita così leggera, così improbabile, che basta una parola in più per determinare la vita o la morte.
Grazie Mamma.