
“Se dovessi riscontrare tra i nostri confratelli e consorelle anche un solo contagiato, non esiterei a fermare ogni tipo di servizio di trasporto sanitario”: la minaccia arriva da Paolo Nencioni, governatore della Misericordia dell’Antella e tesoriere nazionale della Confederazione delle Misericordie d’Italia.
“Attenzione a non far crescere il numero dei contagiati, che poi spesso portano ad aumentare il numero dei morti per Covid 19, tra i volontari delle ambulanze – continua l’appello-denuncia di Nencioni -; chi di dovere provveda subito a vaccinare tutti i volontari di misericordie e associazioni del terzo settore che sono impegnati in servizi sanitari e di accompagnamento”.
Alla Misericordia dell’Antella, sono solo 25 i volontari vaccinati, mentre il resto, oltre sessanta, da oltre due mesi è in lista di attesa senza alcuna notizia e assicurazioni in merito. “Questi nostri uomini e donne – dice Nencioni – non rischiano ogni giorno solo la loro vita per garantire servizi di assistenza sanitaria indispensabili, ma anche quella dei propri familiari, parenti e amici, per cui è indispensabile che siano vaccinati tutti quanti”.

“Lo dico come governatore della Misericordia dell’Antella che ospita da poche settimane il Monumento nazionale in memoria dei volontari deceduti delle Misericordie di tutta Italia – afferma ancora Nencioni -. La corona di fiori inviata in loro memoria da parte del presidente della Camera dei Deputati, cosi come le parole del governatore Giani alla cerimonia, devono far riflettere tutti i responsabili dello Stato e delle varie Regioni a darsi una mossa nel risolvere l’annosa questione dei vaccini per chi opera nel Terzo settore, e che si trascina ormai da mesi senza nessuna soluzione attendibile”.
“Mille vaccini al giorno, così come auspicato dal presidente della Regione Giani, sono una goccia nel mare, servono a poco – ricorda il governatore della Misericordia di Antella, fornendo alcuni dati -. Solo per i volontari delle misericordie della Toscana i numeri in attesa sono questi: ben 3.386 per il servizio di emergenza, 5.372 per servizi socio-sanitari e 1.395 per altri servizi, compresa la protezione civile. Ad oggi solo un decimo di questi sono stati vaccinati. Ma non esistono solo i nostri volontari, ci sono anche quelli delle altre associazioni che sono nella stessa nostra condizione, e anche i loro responsabili hanno fatto sentire nei giorni scorsi la loro voce, ma con scarsi risultati”.