
Non fatevi ingannare dall’aspetto serafico, dai lineamenti dolci, dal tono della voce conciliante: Elisa Tozzi, candidata alle prossime elezioni Regionali nella lista di Fratelli d’Italia, nel collegio Firenze 2 (Bagno a Ripoli, Fiesole, Mugello, Chianti, Val di Sieve), è una che non disdegna i duelli (verbali, s’intende).
Durante la legislatura, nel 2022, sei passata dalla Lega a Fratelli d’Italia: non credi che i tuoi elettori si siano sentiti traditi? Gli elettori di FdI che ti voteranno hanno la garanzia che non cambierai di nuovo partito?
“Il passaggio a Fratelli d’Italia non è stato un passaggio a freddo. Sono stata un anno e mezzo nel Gruppo Misto. ho lasciato la Lega in un momento in cui non era assolutamente prevedibile quello che poi sarebbe successo e che è cronaca di questi giorni. La vannaccizzazione della Lega, per capirsi, che mi avrebbe comunque visto totalmente in disaccordo con quel tipo di deriva. C’erano contrasti di tipo politico. La questione dirimente riguardò l’aeroporto di Firenze: la posizione della Lega non era mai stata chiara. Io sono sempre stata a favore dello sviluppo dell’aeroporto di Peretola”.
Quindi è in linea con il Presidente Giani.
“Su questo tema, sì. E sono contenta che il Ministero abbia dato il via libera, finalmente, a quel progetto. Credo che chiunque ragioni in termini di sviluppo non possa dirsi contrario”.
Torniamo al passaggio a FdI: ti senti di garantire cinque anni di permanenza nel partito a chi ti voterà?
“Assolutamente sì”
Nella sua attività di consigliera regionale c’è qualche proposta a cui è più legata?
“La legge sulle comunità energetiche è stata il frutto di un lavoro condiviso tra una mia proposta di legge e una proposta di legge della maggioranza, che ha dato, credo, una prima risposta a un tema che oggi è assolutamente attuale. Mi dispiace solo che quella legge poi di fatto sia rimasta un po’ svuotata, perché le risorse messe a disposizione sono state poche. Credo che uno dei temi su cui ci sarà da lavorare molto nella prossima consigliatura sia quello ambientale. C’è la necessità di dare risposte anche alle imprese sotto questo aspetto. E qui occorre avere più coraggio”.
Dia un voto giudizio su questi cinque anni di governo Giani.
“Credo che sia il governo delle occasioni perse e della mancata programmazione strutturale del futuro di questa Regione. Noi abbiamo una partita aperta che è il tema sanitario. In questa Regione non si sono messi a punto dei sistemi di controllo efficaci sulla spesa sanitaria, che poi sarebbero state la chiave di volta per cercare evitare l’aumento dell’Irpef ai cittadini. Abbiamo una spesa farmaceutica elevatissima e abbiamo tre centri direzionali, che sono le tre Asl, in cui i direttori generali sostanzialmente sono deresponsabilizzati rispetto a quello che dovrebbe essere la normale programmazione della spesa”.
Però se uno guarda le statistiche e i giudizi, anche di società specializzate, sulle regioni, la Toscana, con l’Emilia Romagna e il Veneto, è sempre tra le prime
“E’ vero, ci sono le statistiche, però dalle statistiche si può sempre migliorare. Dobbiamo essere in grado di garantire un sistema efficiente che costi il giusto alle persone. Altrimenti la risposta sono i privati, che però non vanno criminalizzati, perché hanno comunque una funzione sussidiaria laddove il pubblico non arriva”.
Oltre la sanità su cosa centra la sua attenzione?
“Il problema infrastrutture è assolutamente rilevante. Per la Fi-Pi-Li è stata annunciata un’ennesima società partecipata quando noi abbiamo chiesto più volte di rivedere il complessivo sistema delle società partecipate. Il buon senso avrebbe voluto che quella arteria fosse dichiarata strategica a livello nazionale, in modo tale che si potesse aprire magari anche una riflessione sull’opportunità di trasferire la gestione ad Anas. Poi c’è il tema Terza corsia. In queste zone si è pagato un prezzo veramente molto alto, anche in termini ambientali, di impatto sulla popolazione”.

Cosa poteva essere fatto?
“Molto nei processi partecipativi. Quando si hanno opere di questo impatto e di questa importanza, occorre che ci sia una concertazione piena e un confronto con i cittadini costante. Occorre che si recuperi un dialogo e si dia molto più peso anche agli enti locali perché poi sono i territori che pagano i prezzi più alti. Penso a San Donato in Collina, che sta vivendo un cantiere particolarmente impattante (quello della galleria autostradale ndr): è mancata la concertazione, ma non per mancanza di volontà dei sindaci. Occorre alzare di più la voce e sotto questo aspetto credo che anche la Regione Toscana qualche passo in più lo debba fare”.
Ancora non mi ha dato il voto per il governo Giani.
“Io sono sempre abbastanza generosa: diciamo un 5 e mezzo”.
In questo collegio, su quali punti vorresti focalizzare l’attenzione della Regione?
“Il primo è il mantenimento dei presidi sanitari. Quello di Ponte a Niccheri è ormai diventato l’ospedalone di tutta una vallata, dopo che è stato chiuso il pronto soccorso del Serristori. E scontiamo il problema della viabilità. L’ospedale si trova vicino all’autostrada, ma arrivarci è abbastanza complicato. Occorre investire per garantire un accesso pieno e fluido a questa struttura sanitaria, sia dall’autostrada che dalle strade secondarie”.
Stanno nascendo le “case di comunità”, anche se non ne sono previste a Bagno a Ripoli.
“E’ vero, c’è l’investimento del Pnrr sulle case di comunità. La più vicina a questa zona sarà in viale Europa. C’è il problema del personale. Non vorrei che tra 2-3 anni ci ritrovassimo a parlare di questo e a dire: bene, l’investimento è stato fatto, le strutture ci sono, ma sono vuote”.
E’ sempre una questione di soldi: dove prenderebbe nuove risorse?
“Penso al Fondo sociale europeo e anche altri fondi europei che riguardano lo sviluppo, in particolare per quanto riguarda gli investimenti per le imprese. Non servono nuove risorse: si tratta, semplicemente, di cambiare le priorità. Inoltre sono tantissimi i progetti finanziati dalla Regione, forse troppi. Una riprogrammazione anche delle risorse regionali sarebbe utile. Io porto i miei cinque anni di esperienza come vicepresidente della commissione bilancio”.
Ha un suo slogan?
“La Toscana ci sta a cuore”
Conosciamo meglio Elisa Tozzi
Data di Nascita: 29 gennaio 1980
Luogo di nascita: Figline Valdarno
Titolo di studio: laurea in giurisprudenza
Dove abita: Reggello
Carriera politica: consigliera comunale dal 2012 al 2017 a Reggello; consigliera regionale dal 2020 al 2025
Hobby: Enogastronomia
Politico di riferimento: Riccardo Migliori
Religione: Cattolica
Un libro: Piccole donne di Louisa May Alcott
Un film: Quattro matrimoni e un funerale; Pretty Woman; Il Gladiatore
Una canzone: Live Forever – Oasis
Primo quotidiano che legge la mattina: tutta la stampa locale
Telegiornale prevalentemente seguito: Sky TG 24