
La figura di Gian Domenico Volpi, scomparso la notte scorsa (vedi articolo), nel ricordo di Francesco Sangermano (capo di gabinetto del Consiglio Regionale e ex direttore di eChianti.it) che è stato un suo stretto collaboratore per anni.
Ho incontrato Gian Domenico ai tempi in cui ero uno studente di liceo. E non sapevo, allora, quanto e come le nostre strade si sarebbero incrociate.
Il tempo mi ha dato il privilegio di vedere cosa c’era oltre l’apparenza di quell’uomo a prima vista duro, quasi spigoloso. Ho scoperto in lui una bontà autentica e semplice, accompagnata da valori profondi che non ha lasciato mai: lungimiranza, attenzione per le persone, passione per il lavoro e per quella Bagno a Ripoli che è quasi sempre stata anche casa. Amava la sua comunità, la politica vissuta come impegno civile e come volontà di dare un contributo concreto per il bene comune. Una passione mai fatta solo di parole, ma di gesti concreti, di presenza, di costanza nelle azioni, di tempo da donare.
Ma più di tutto ho scoperto in lui l’amore per la famiglia. La moglie, la figlia, il nipote sono stati in ogni momento la stella polare della sua vita, anche nei momenti più bui e difficili che ha dovuto attraversare. E lì, fino alla fine, ha saputo orientare ogni scelta mettendo il loro bene al primo posto.
A me, infine, ha saputo donare uno dei beni più preziosi che sia dato modo di ricevere: la fiducia. Affidarmi anni fa la direzione del sito eChianti.it, coinvolgermi nei suoi progetti di promozione del territorio in un momento in cui altre certezze sono vacillate e sarebbe stato facile girare le spalle o guardare altrove, è un gesto che non potrò mai dimenticare. E c’è e ci sarà sempre un pezzo di quella fiducia nel mio esser oggi ciò che sono.
Questo amore, questa passione, questa fiducia vorrei non si perdessero ma anzi restassero un patrimonio per la comunità che tanto ha amato. E vorrei davvero che Bagno a Ripoli, la sua Bagno a Ripoli, trovasse un modo per ricordare tutto il bene e il bello che la sua figura ha rappresentato nel tempo che verrà.
Francesco Sangermano