
Il “muro del pianto” (soprattutto quando piove) di Ponte a Ema è stato al centro di un botta e risposta, in consiglio comunale a Firenze, tra il capogruppo di Casa Riformista, Francesco Casini, e l’assessore al traffico Andrea Giorgio.
Da tre anni i residenti di Ponte a Ema convivono con un disagio ormai diventato simbolo di incuria: un tratto di marciapiede lungo via Chiantigiana, all’altezza del civico 153, è ancora sbarrato da transenne a causa di un muro privato pericolante (vedi articolo).
Lunedì il tema è tornato in consiglio comunale: “È una situazione inaccettabile che mette quotidianamente a rischio studenti, anziani e lavoratori. Dopo tre anni non possiamo più parlare di provvisorietà”, ha affermato Casini.
Il problema non riguarda solo la sicurezza dei pedoni: quando piove, l’area diventa un vero punto critico. “Sul lato accessibile della strada – sottolinea Casini – si formano maxi pozze, a causa di caditoie e zanelle otturate. Il percorso pedonale diventa impraticabile e alcune attività commerciali hanno già subito allagamenti, perché le transenne ostacolano il corretto deflusso delle acque”.
L’assessore Giorgio ha risposto che è in corso un confronto con l’Avvocatura per stabilire la competenza della manutenzione del muro. Parallelamente l’Amministrazione sta predisponendo un intervento straordinario di miglioramento idraulico e riasfaltatura del tratto.
Casini ha accolto positivamente i passi avanti, ma avverte: “Bene che il Comune si sia attivato, ma dopo tre anni non possiamo permetterci altri ritardi. Servono tempi certi per la messa in sicurezza del muro e per ripristinare il marciapiede. I cittadini di Ponte a Ema meritano un percorso sicuro e accessibile. Lavoriamo sui grandi progetti, ma non dimentichiamo quelli della quotidianità: sono questi a incidere davvero sulla qualità della vita dei cittadini”.

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