L’accordo di collaborazione tra le società di calcio Belmonte e Tau Altopascio (squadra della Lucchesia) ha scatenato la reazione della tifoseria organizzata del Grassina. L’accordo tra le due società, firmato lunedì scorso, intende “favorire lo sviluppo dell’attività sportiva e sociale di entrambe nell’ambito del progetto Youth Tau Project”. I termini dell’intesa saranno illustrati in una conferenza stampa fissata per venerdì pomeriggio.
“Rimaniamo sorpresi da tale notizia – afferma una durissima nota delle Brgate Rossoverdi -, da alcuni mesi in paese si parlava di un possibile accordo, addirittura di una fusione, tra l’Asd Belmonte e l’Asd Grassina. Un accordo che avrebbe finalmente messo fine all’anomalia di due squadre di calcio in un paese di meno di diecimila abitanti. Per il paese, per i tifosi, per tutti i grassinesi questa è stata sempre un’ anomalia che non è mai stata digerita”.
“Le vicissitudini che hanno portato a questa indecente situazione – continua la nota – sono le più varie ma poco hanno a che vedere con il calcio come sport popolare ma molto con interessi politici; gestire una squadra di calcio ed una scuola calcio ‘pesa’ politicamente nei confronti di una amministrazione, con interessi personali (della serie mi sono costruito un giocattolino ed ora è mio e ne faccio quel che mi pare) e con interessi economici visto l’esercito di persone che lavora nel Belmonte”.
“La dirigenza del Belmonte negli anni ha fatto di tutto per boicottare il Grassina – è l’accusa delle Brigate Rossoverdi -, prima facendo saltare la ristrutturazione del campo sportivo alla Casa del Popolo (da anni il consiglio della Casa del Popolo è presidiato da persone vicine al Belmonte), poi trascinando per anni la discussione su un possibile accordo, poi con un clima di ostilità palese nei confronti di chi segue il Grassina nell’impianto sportivo di Ponte a Niccheri”.
“L’accordo con il Tau Calcio mette la parola fine ad un equivoco che si era alimentato in questi ultimi mesi – concludono le Brigate -, il Belmonte per i tifosi rossoverdi è un nemico verso il quale non porteremo più nessun rispetto, un nemico peggiore dell’Antella dalla quale siamo divisi da anni di rivalità calcistica e paesana (tra l’altro altra società sportiva che si trova senza campo sportivo e che rischia di chiudere) ma anche da un sano spirito di campanilismo. Con il Belmonte no, non c’è campanilismo in quanto non rappresentano niente se non le manie politicanti dei dirigenti”.