La prima messa dopo la sospensione per emergenza coronavirus sarà celebrata nella chiesa di Santa Maria all’Antella. Il parroco, don Moreno Bucalossi ha fissato per le 9 di domani, lunedì 18 aprile, l’orario della funzione che riporterà i fedeli in chiesa, seguendo tutta una serie di precauzioni disposte dall’arcivescovo Betori. “Ho previsto due persone per panca, aggiungendo anche i posti ai lati dell’altare, possiamo ospitare un’ottantina di fedeli – dice don Moreno – Non voglio servizi d’ordine che rimandano indietro le persone. Alla porta starò io e all’ora di inizio della messa chiuderò la porta”. Per far defluire le persone, al termine della messa, saranno aperte anche le porte laterali: quella sulla corte e quella dal lato del campanile. “Dopo la funzione puliremo la chiesa come è stato sempre fatto”, aggiunge il parroco.
Nessun problema per le celebrazioni nella chiesa di San Giorgio a Ruballa, a Osteria Nuova, le cui dimensioni offrono un numero di posti superiore alle 7/8 persone che si presentano di solito. Ancora meno a San Donato: chiesa grande e poche presenze. Potrebbe non essere sufficiente lo spazio nella chiesetta dei Santi Quirico e Giuditta a Ruballa: “In quel caso sfrutterò lo spazio esterno che è ampio e disponibile”, dice don Moreno.
Nel pomeriggio di domani, lunedì 18, alle ore 18, esordio con le nuove disposizioni per don Andrea Faberi, parroco della chiesa delle Pentecoste a Bagno a Ripoli. “Distanziando le panche abbiamo circa 90 posti – assicura – Avrò alcuni volontari che mi aiuteranno per regolare l’afflusso all’ingresso e indicheranno alle persone dove sedersi e al termine della messa da quale porta uscire”. Don Andrea ha deciso di continuare comunque la trasmissione in streaming della messa, come ha fatto in questo periodo di clausura. “Me l’hanno chiesto alcuni anziani e delle persone malate – dice – ho ritenuto giusto accontentarle”.
Chiesa troppo piccola (una trentina di posti con le nuove disposizioni) per contenere i fedeli delle messe festive e prefestive a Grassina. Così il parroco di San Michele Arcangelo, don James Savarirajan, ha predisposto luoghi alternativi per le celebrazioni del sabato e della domenica e attenderà il fine settimana del 23 e 24 maggio per riprendere le funzioni con i fedeli. Il sabato alle 18.30 la messa sarà celebrata nel campo sportivo accanto alla chiesa; la domenica, alle 9, nella grande salla dell’Acli. “Ma domenica 24 celebrerò la messa alle 9.30 sul sul sagrato della chiesa – dice don James – E’ ampio e permette di curare la fede e anche la tranquillità del popolo”, dice. Da quel momento stop alle dirette streaming.
Messa all’aperto, la domenica alle 9.30, alla chiesa di San Bartolomeo a Quarate. Il sacerdote celebrerà nello spiazzo che c’è davanti al sagrato, di fianco alla cappellina dedicata alla Madonna di Fatima.
Per la soluzione en plein air ha optato anche don Fabio Masi, parroco di S. Stefano a Paterno, in via di Terzano. “In chiesa, che abbiamo completamente sanificata, ci sono 50/60 posti, potrebbero non bastare. Così sabato 23, alle 18.30, celebrerò la messa sul piazzale esterno alla chiesa, avrò un gruppo di volontari ad aiutarmi. In caso di pioggia andremo dentro, oppure monteremo un piccolo gazebo esterno per coprire l’altare e i fedeli si ripareranno con l’ombrello. Il parroco ha inviato ai fedeli una mail con tutte le disposizioni da seguire per una funzione religiosa in sicurezza.
Insufficiente a contenere il consueto afflusso di fedeli la chiesa di San Martino ai Cipressi, sulle colline di Grassina. “I 30/40 posti non sono sufficienti – si limita a dire, laconico, don Umberto Cavini – ma non parlo coi giornalisti, per le comunicazioni ai fedeli c’è la bacheca della parrocchia”.
Il protocollo predisposto dall’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori: Arcidiocesi di Firenze Indicazioni per le celebrazioni liturgiche con il popolo
Qui di seguito un simpatico video che spiega comportamenti corretti e sbagliati da tenere prima, durante e dopo la messa.