
La rigenerazione della Tenuta di Mondeggi entra in una nuova fase. La Città Metropolitana di Firenze ha approvato e pubblicato l’avviso di istruttoria pubblica per la co-progettazione, finalizzato a individuare uno o più enti del Terzo Settore (Ets) disposti a partecipare alla creazione e gestione di un sistema integrato di servizi sociali, educativi e produttivi all’interno della storica tenuta tra Antella e Grassina.
Il progetto rientra nel più ampio intervento di rigenerazione territoriale della Tenuta di Mondeggi, finanziato con risorse del Pnrr – Missione 5 “Inclusione e Coesione”, per un importo complessivo di oltre 57 milioni di euro, comprensivi di cofinanziamento della Città Metropolitana. L’obiettivo è restituire vita e funzione pubblica a uno dei patrimoni rurali più significativi del territorio metropolitano, coniugando recupero architettonico, agricoltura sostenibile e inclusione sociale.
Sei poderi a disposizione del Terzo Settore
Il bando prevede l’affidamento, in comodato d’uso gratuito per otto anni, di sei case coloniche ristrutturate all’interno della tenuta:
- Cerreto, destinata a iniziative contro la violenza di genere e per l’accoglienza di persone vulnerabili;
- Sollicciano, pensata per attività rivolte a persone disabili e per servizi residenziali o semiresidenziali;
- Rucciano, orientata ai servizi socio-sanitari e ai laboratori educativi;
- Pulizzano, dedicata alla vendita e trasformazione di prodotti agricoli a finalità sociale;
- Conte Ranieri, per progetti di accoglienza e inclusione di migranti e persone in marginalità;
- Cuculia, destinata a percorsi di formazione e inserimento lavorativo attraverso agricoltura e artigianato.
Gli enti selezionati saranno chiamati a presentare proposte di co-progettazione per definire nel dettaglio attività e servizi, in collaborazione con l’Amministrazione metropolitana e le altre istituzioni competenti.
Una piattaforma di innovazione sociale e sostenibile
Come si legge negli atti, il progetto punta a fare di Mondeggi “una piattaforma di nuova generazione condivisa, al contempo di innovazione e di inclusione sociale, nel pieno rispetto dell’ecosistema ambientale e delle risorse naturali, con particolare attenzione per i giovani”.
Le attività potranno spaziare dall’agricoltura sociale alla formazione, dai servizi educativi e assistenziali fino alla produzione e vendita di beni a filiera corta. Tutto nel segno della sussidiarietà orizzontale, cioè della collaborazione diretta tra pubblico e società civile.
Tempi e modalità
La durata della concessione sarà di otto anni, senza possibilità di rinnovo automatico.
Gli enti del Terzo Settore interessati dovranno richiedere il sopralluogo entro il 14 novembre 2025 e successivamente presentare la propria proposta progettuale, che sarà valutata da una commissione nominata dalla Città Metropolitana.
La procedura si articolerà in tre fasi: selezione dei partner, co-progettazione condivisa e stipula delle convenzioni, prevista entro il 31 dicembre 2026.
Villa di Mondeggi
La Villa di Mondeggi e i suoi annessi (con esclusione della Casa del giardinierie) saranno oggetto di un affidamento separato, distinto dal bando di coprogettazione rivolto agli enti del Terzo Settore. La villa sarà gestita in modo unitario da un soggetto qualificato, con funzioni culturali, formative e di valorizzazione dei prodotti del territorio.
Il gestore dovrà essere responsabile della gestione integrata delle strutture e dei servizi, tra cui:
– ristorazione;
– cantina;
– spazi per la degustazione;
– eventi;
– sale conferenze e spazi espositivi;
– locali per la formazione;
– uffici;
– accoglienza e foresteria.
La gestione dovrà avvenire in un quadro di sostenibilità economica e culturale, mantenendo la funzione di “volano per la conoscenza, lo studio, la conservazione e la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio“, con particolare attenzione alle colture tradizionali toscane e alle attività di divulgazione e formazione legate al mondo agricolo e rurale.”
Dal procedimento di coprogettazione sono esclusi anche i terreni della tenuta (circa 180 ettari), ad eccezione di quelli pertinenti alle coloniche.