E’ stato pubblicato oggi, venerdì 6 dicembre, il 53° rapporto del Censis (forse il più accreditato istituto italiano di ricerca socio-economica) sulla situazione sociale dell’Italia. Non c’entra niente con Bagno a Ripoli. O meglio, c’entra nel senso che anche la nostra comunità fa parte dell’Italia. Ne ho estrapolato un capitolo che ritengo particolarmente allarmante e sul quale tutti dovremmo fare un riflessione.
Per chi volesse leggere il rapporto completo, che ha molti spunti di grande interesse, questo è il link: http://www.censis.it/rapporto-annuale/il-furore-di-vivere-degli-italiani
Il suicidio in diretta della politica italiana e le pulsioni antidemocratiche. L’altro prezzo da pagare sono le crescenti pulsioni antidemocratiche. Oggi solo il 19% degli italiani parla frequentemente di politica quando si incontra. Il 76% non ha fiducia nei partiti (e la percentuale sale all’81% tra gli operai e all’89% tra i disoccupati). Il 58% degli operai e il 55% dei disoccupati sono scontenti di come funziona la democrazia in Italia. Sono i segnali dello smottamento del consenso, che coinvolge soprattutto la parte bassa della scala sociale. E apre la strada a tensioni che si pensavano riposte per sempre nella soffitta della storia, come l’attesa messianica dell’uomo forte che tutto risolve. Il 48% degli italiani oggi dichiara che ci vorrebbe un «uomo forte al potere» che non debba preoccuparsi di Parlamento ed elezioni (e il dato sale al 56% tra le persone con redditi bassi, al 62% tra i soggetti meno istruiti, al 67% tra gli operai).