
Domani, martedì 17 giugno, cominceranno i lavori per la messa in sicurezza del pontie sull’Ema, in via di Tizzano a Grassina, sulla Sp 56.
“L’esigenza della messa in sicurezza della struttura – spiega David Baroncelli, consigliere della Metrocittà delegato alla viabilità di zona – scaturisce da un’analisi approfondita, commissionata dalla Direzione Viabilità della Città Metropolitana preposta all’area. L’alternativa sarebbe stata quella di imporre sul ponte una limitazione permanente al transito a 26 tonnellate di carico, ma questa soluzione avrebbe creato numerosi disagi alla viabilità”.
Si deve peraltro tenere in conto il continuo passaggio di mezzi d’opera sul ponte per il raggiungimento del cantiere della Variante di Grassina, oltre che del transito di autoarticolati per il rifornimento delle industrie di moda presenti nella zona di Scolivigne e Capannuccia.
La limitazione del ponte ad un carico di 26 tonnellate avrebbe creato perciò molti disagi per il raggiungimento del cantiere e della zona industriale da parte dei mezzi pesanti. L’unico percorso alternativo da Grassina sarebbe dalla Sp 119, con inizio a Strada in Chianti, che però ha una configurazione piuttosto stretta e tortuosa, non adatta al passaggio dei mezzi pesanti.

Fino ai mesi scorsi si sono svolte attività di monitoraggio e progettazione, risoluzione delle interferenze e confronto con i vari enti e gestori coinvolti. Al fine di proseguire in sicurezza con le attività di consolidamento, si è aperto il confronto con il Comune di Bagno a Ripoli per cercare di limitare al massimo i disagi alla viabilità, anche in considerazione del fatto che nelle vicinanze si trova la scuola elementare Marconi e l’area adibita a mercato.
Città Metropolitana e Comune hanno convenuto l’istituzione di un senso unico alternato con limitazione di carico a 26 tonnellate per tutta la durata del cantiere (vedi articolo). Ciò al fine di consentire all’impresa di effettuare in sicurezza le attività di consolidamento – consistenti nell’apposizione di travi aggiuntive in acciaio – da realizzarsi nell’alveo dell’Ema. Quest’ultimo aspetto non è trascurabile: infatti, l’auspicio è che con la stagione estiva il torrente sia a secco e ciò permetta che le lavorazioni siano eseguite senza soluzione di continuità. L’opzione alternativa di operare da sopra è stata presa in considerazione ma scartata per via dei maggiori costi e disagi che avrebbe comportato.
La previsione di fine attività è per il prossimo 29 agosto.