
Cresce il malumore verso la Taric, il nuovo metodo di tariffazione sulla raccolta rifiuti che Bagno a Ripoli dovrebbe adottare dal primo gennaio. Oltre 200 persone hanno partecipato ieri sera all’iniziativa “Cari rifiuti”, organizzata da Cittadinanza Attiva, al Crc Antella, e oltre duemila, secondo quanto annunciato dai promotori, hanno firmato la petizione “Taric sì, ma non così”.
Sono interventu Emanuele Bazzaco, presidente di Cittadinaza Attiva, Sonia Redini, consigliera comunale di Bagno a Ripoli, Leonardo Masi, consigliere comunale di Empoli, Rossano Ercolini, presidente di Rifiuti Zero Italia, collegato in streaming Giuseppe Carovani, sindaco di Calenzano, Comune che ha scelto di non adottare la Taric.

Sottolineato dagli interventi che il porta a porta è il miglior sistema di raccolta rifiuti per incrementare la differenziata (a Bagno a Ripoli arrivata ad un lusinghiero 75%) e che la “tariffa puntuale” – secondo Ercolini – può aggiungere un ulteriore 7-8%, due le obiezioni principali all’introduzione della Taric senza correttivi: scarsa chiarezza e disimpegno del Comune.
La Taric, così come prevista, punta a ridurre solo la produzione di rifiuti indifferenziati che a Bagno a Ripoli (dati 2023) si attesta a 122 Kg all’anno per abitante. “Occorre avviare politiche che riducano i rifiuti nel loro complesso”, ha detto Redini, “non siamo contrari alla Taric, ma siamo preoccupati che sia fatta male”.
Il timore maggiore, però, sottolineato anche da molti interventi del pubblico è l’arretramento del Comune rispetto al rapporto con i cittadini. La nuova tariffa, infatti, sarà gestita direttamente da Alia, società di proprietà dei Comuni, ma gestita come un’azienda privata. Si perderà la possibilità di un contatto diretto tra gli utenti e l’Amministrazione comunale che – questa è la preoccupazione – sarà deresponsabilizzata rispetto a possibili disservizi o contestazioni sulle bollette.

“Sarebbe opportuno rimandare l’introduzione di Taric a Bagno a Ripoli, avere prudenza, avviare un tavolo tecnico per studiare meglio i problemi e come evitare i disservizi che si sono registrati in altri comuni”, ha suggerito Redini.
Una proposta operativa è arrivata da Ercolini: “Il Comune avvii una simulazione. Applichi per un anno il nuovo sistema, ma gestito in proprio. Sarebbe un esperimento utile a verificarne il funzionamento, individuare corettivi e preparare i cittadini al cambiamento”.
L’adesione di Bagno a Ripoli alla Taric è all’ordine del giorno della seduta di domani (mercoledì 26 novembre, ore 17.30) del Consiglio comunale al quale spetta la decisione finale.

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