
Il M5S appoggia la candidatura di Eugenio Giani come presidente della Toscana alle prossime regionali. Roberto Grandis è il capolista dei pentastellati nel Collegio Firenze 2, di cui fa parte Bagno a Ripoli.
Grandis, dia un voto al governo Giani al quale il M5S ha fatto opposizione in questi cinque anni?
“Do 6,5. Ha fatto cose buone e altre discutibili”.
Un voto lusinghiero da chi è stato cinque anni all’opposizione…
“Detreminato soprattutto dall’approvazione della legge sul fine vita. Una legge importantissima di civiltà”.
Cosa avrebbe dovuto fare Giani per prendere un voto più alto?
“Migliorare le problematiche della sanità che si trascinano da anni, anche per responsabilità dei precedenti presidenti di Regione a cominciare da Enrico Rossi. Penso allo smantellamento dei piccoli ospedali che potevano essere territorialmente delle case di cura, l’equivalente delle case di comunità che stanno facendo ora”.
Il M5S di Bagno a Ripoli si è espresso contro l’allenaza col Pd a sostegno di Giani.
“Qui ci sono state grandi difficoltà ad accettare l’alleanza. Ma c’è stato un patto fra Elly Schlein e Giuseppe Conte di provare a governare insieme ovunque era possibile. La Schlein non voleva Giani candidato, ma alla fine ha accettato. Però gli ha detto che doveva fare il programma con i Cinque Stelle. Da qui il patto con i 23 punti programmatici che Giani ha sottoscritto”.
Lei ha votato contro l’accordo col Pd?
“Sì, io ho votato contro. La Repubblica ha riproposto un mio post del 2020, quando ero consigliere comunale a Reggello, dove definivo la candidatura di Giani a presidente della Regione come i peperoni che tornano a gola, a causa dei tanti incarichi politici avuti in passato. Per questo qui abbiamo fatto una cosa quasi unica nel panorama politico di oggi: consultare la base e andare al voto prima di decidere”.
Un’allenaza con questi presupposti può funzionare?
“In Sardegna ha funzionato, anche se lì ci sono stati sei mesi di trattativa su un programma condiviso. Qui abbiamo accettato il rischio, è una sfida, ma la vogliamo fare dentro il governo della Regione”.
La sensazione è che entrerete nel governo della Regione, se Giani vincerà, già con la voglia di uscirne alla prima occasione di contrasto. Per esempio sull’aeroporto Vespucci, Giani ha ribadito che si va avanti.
“Ha firmato un accordo dove si parla dell’aeroporto. Comunque se i vertici del Pd hanno accettato i nostri 23 punti di programma, vuol dire che anche da parte loro c’è un’avvicinamento nei confronti delle nostre istanze”.
Ma se, come afferma Giani, sull’aeroporto si va vanti, voi lascerete la maggioranza?
“Questo lo decideremo quando discuteremo del problema. In casi controversi faremo votare gli elettori del M5S per decidere se restare in maggioranza o passare all’opposizione”.
Giani chiama “reddito di inserimento” il vostro “reddito di cittadinanza regionale”. Cioè un contributo di 500 euro al mese per un anno a chi resta senza occupazione per fare formazione e reinserirsi nel mondo del lavoro: vi soddisfa questa formula?
“La legge sul reddito di cittadinanza, ricordiamolo, fu scritta quando si era in coalizione con la Lega; dovemmo fare dei compromessi che resero il provvedimento non funzionale. Noi ora vogliamo fare una cosa diversa: come ha accennato Giani, a chi è senza lavoro sarà dato un reddito per un periodo necessario al reinserimento lavorativo”.

Con quali soldi? Ogni proposta di spesa dovrebbe indicare dove si prendono le risorse.
“Da qualche parte andranno trovati. Non conosco il bilancio della Regione, perché non l’ho mai seguito, però ci sono anche dei ritorni economici: se dai un servizio migliore puoi avere un ritorno migliore da determinate infrastrutture. Secondo i calcoli che abbiamo fatto, il costo aggiuntivo di un reddito di cittadinanza regionale è circa 300 milioni. Uno dei settori dove possiamo ottimizzare l’organizzazione e eliminare gli sprechi è la sanità”.
Risorse grazie a una miglior organizzazione?
“La sanità va riorganizzata soprattutto nel rapporto con il privato. Le convenzioni possono essere riviste. A Figline, per esempio, viene dato 4 milioni e mezzo a una clinica convenzionata quando c’era un ospedale funzionate che è stato depotenziato”.
Oltre a aeroporto, reddito di cittadinanza e sanità, quale altro punto le sta a cuore?
“Il ripristino della Legge Marson sul governo del territorio, che è stata progressivamente allentata. Proprio qui, potrebbe servire anche nel caso del contestato progetto di allargamento della Scuola Americana a Ponte a Ema”.
Ha uno slogan della sua campagna elettorale?
“Prima i diritti dei cittadini”.
Conosciamo meglio Roberto Grandis
Data di Nascita: 12 Maggio 1964
Titolo di studio: terza media
Dove abita: Reggello
Carriere politica: consigliere comunale a Reggello dal settembre 2016 a giugno 2017 e dal giugno 2017 a giugno 2020
Lavoro: pensionato, tornato al lavoro part time come tutor per insegnare gestione impianti di depurazione.
Stato civile: coniugato, una figlia trentenne
Hobby: piscina e bcicletta
Religione: cristiano
Associazioni alle quali è iscritto: nessuna
Un libro: Pilastri della Terra, Hiperversum
Un film: Miserables, V per vendetta
Una canzone: One (U2)
Primo quotidiano che legge la mattina: il Fatto Quotidiano
Telegiornale prevalentemente seguito: TG3 Regione, TG38 e La7