
Non c’è il pubblico “delle grandi occasioni” alla presentazione dei candidati (solo tre presenti su sei) della lista civica “E’ ora!”, che appoggia la candidatura di Alessandro Tomasi alla presidenza della Regione. Appena una a decina di simpatizzati, ieri sera, alla Biblioteca comunale di Ponte a Niccheri. Nessun esponente delle forze politiche di centro destra con le quali “E’ ora!” è in coalizione. Ma il coordinatore regionale della lista, Daniele Lorenzini, già sindaco di Rignano per dieci anni (ex Pd), suona comunque la carica in vista del voto del 12 e 13 ottobre: “Possiamo vincere”.
Al suo fianco Andrea Poli, punto di riferimento ripolese della lista, e i candidati Franco Banchi (ex insegnante del Gobetti Volta), Stefano Petrioli (medico) e Sandra Barbieri (ex insegnante della Redi).
“Nei partiti c’è carenza di democrazia, per questo, comunque vada l’esito delle elezioni – annuncia Poli -, l’esperimento della lista civica deve continuare e ripetersi anche a livello comunale alle prossime scadenze”.

“Tomasi con la sua esperienza da sindaco di Pistoia, potrebbe diventare il ‘sindaco” della Toscana – dice Lorenzini (che dalla patea qualcuno invoca come futuro assessore alla Sanità) -. E’ uno abituato a rispondere alla gente mettendoci la faccia. Dobbiamo insistere con la lista civica anche se i partiti ci guardano storto”. Il ritardo nell’ufficializzare la candidatura di Tomasi? “Qui la destra ha poca voglia di governare – risponde con franchezza Lorenzini -. E siccome una lista civica pesca tra i moderati, come l’elettorato di Forza Italia, non certo nella Lega di Vannacci, ognuno guarda il suo orticello…”. “Il centrodestra impegna le energie migliori in altre regioni – aggiunge Banchi -. Noi vogliamo un centrodestra differente e se Tomasi diventasse presidente potrebbe influenzare questo cambiamento. Ricordo che nessuno dei partiti di centro destra ci ha aiutati nella raccolta delle firme per la presentazione della lista: sono tutte nostre”.
Netto il giudizio di Banchi sul governo uscente della Regione: “Giani non ci piace. Ha governato la Toscana da grande conservatore. Si è impegnato ad oliare l’apparato, a distribuire mancette per accontentare tutti anzichè finanziare i progetti veramente innovativi. Vogliamo una Toscana diversa”.