
Antonino La Scala, l’uomo accusato dell’omicidio volontario di Umberto Della Nave e di sua moglie Dina Del Lungo nel loro appartamento di Osteria Nuova, era rimasto coinvolto in un’operazione antidroga a Ponte a Ema nel marzo del 2019.
Al termine di un appostamento con personale in borghese sotto casa dell’uomo, in un condominio di Ponte a Ema, i carabinieri del Nucleo investigativo arrestarono due pregiudicati albanesi sopresi a recapitare due chili di marijuana. La droga, destinata al mercato locale, doveva essere consegnata a Antonino La Scala che fu denunciato a piede libero. Nella sua abitazione i carabinieri trovarono altri 60 grammi di stupefacente, una bilancina di precisione e materiale comunemente utilizzato per confezionare le dosi (vedi articolo di QuiAntella).
Il pm Marco Mescolini ha disposto l’arresto di Antonino La Scala, da lunedì chiuso nel carcere di Sollicciano, per i reati omicidio volontario, rapina (avrebbe sottatto alcune migliaia di euro dalla casa dei coniugi) e tentato occultamento di cadavere.
Il contatto tra il pregiudicato e Umberto Della Nave pare fosse in relazione all’acquisto da parte del La Scala della moto del figlio della coppia, Leonardo, morto di infarto nel gennaio del 2022.

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