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Nome: Comitato di scopo amici di Mondeggi bene comune. Data ufficiale di costituzione: registrato all’Agenzia delle entrate il 25 marzo 2019. Aderenti: 271 fra cui 8 associazioni (Croce d’oro di Ponte a Ema, Rete Semi Rurali, Cooperativa sociale Fontenuova, Altrarno, Popular Aps, Insieme per la terra, Aps Orti in terrazza, Comunità dell’Isolotto). Obiettivo: aprire un dialogo tra la comunità di Mondeggi, che da cinque anni occupa abusivamente due coloniche e svariati ettari di terreno della omonima tenuta agricola, e le istituzioni, Città metropolitana (proprietaria dei beni) e Comune di Bagno a Ripoli (competente per territorio). E’ questa la “carta d’identità”, il documento ufficiale, che la comunità di Mondeggi presenta per provare a superare il problema del confronto tra le istituzioni e chi opera nell’illegalità.
Il comitato è stato presentato ufficialmente oggi, mercoledì 15 maggio, nella sede della Croce d’Oro di Ponte a Ema, il cui presidente, Giovanni Barbagli, è uno degli estensori dello statuto. “Il comitato è una cosa parallela ma indipendente dalla comunità di Mondeggi – ha precisato Roberto Checcucci – E’ a sostegno di questa esperienza ma ha vita propria. E’ nato per aumentare l’impatto sociale sul territorio e coinvolgere persone e associazioni. Appena sarà passato il periodo elettorale, rinnoveremo al nuovo sindaco la richiesta di un incontro che speriamo venga accolta”.
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Nelle prossime settimane si riunirà l’assemblea di tutti gli aderenti al comitato per nominare un “reggente temporaneo” (starà in carica 4 mesi e poi potrà essere confermato o sostituito) con l’esclusivo compito di convocare l’assemblea le cui decisioni saranno affidate a due portavoce (attualmente Roberto Checcucci e Vanni Materassi della comunità di Mondeggi). Saranno loro a fare da tramite tra istituzioni e comitato, se si aprirà un canale di dialogo. A sua volta il comitato di scopo seguirà le indicazioni che arriveranno dall’assemblea della comunità di Mondeggi bene comune. “Sosteniamo l’esperienza di Mondeggi che ha un riconoscimento sociale da associazioni e cittadini – ha commentato Barbagli – Una chiusura al dialogo sarebbe irresponsabile”. “Vogliamo superare la conflittualità che dura da cinque anni”, ha aggiunto Vanni.
Gli occupanti sarebbero disposti a qualche passo indietro (come cessare la vendita di prodotti agricoli e l’organizzazione di eventi fuori dalle regole) pur di ottenere udienza dal sindaco di Bagno a Ripoli? “Noi vorremmo vendere rispettando la legge, ma essendo abusivi non possiamo metterci in regola – è la risposta dei due “portavoce” – Se smettessimo, Mondeggi morirebbe perché abbiamo solo quella fonte di sostentamento. Però siamo disposti a dei compromessi se anche le istituzioni fanno un passo. Vogliamo uscire dall’illegalità, ma al momento l’occupazione è vitale per tenere l’attenzione sul problema di Mondeggi”.
Intanto a fine giugno sarà organizzata la consueta tre giorni di inziative e spettacoli per celebrare i cinque anni di occupazione.