Si può chiedere al cappone di festeggiare il Natale? Certamente no, nessuno si mette in pentola da solo. Quindi non si può chiedere alla Soprintendenza di non svolgere il proprio ruolo di guardiana delle bellezze artistiche e paesaggistiche del territorio.
Tuttavia non esiste una formula univoca alla quale rifarsi per svolgere questo ruolo. Non c’è un “teorema di Pitagora” che dia elementi oggettivi per stabilire come si preserva una collina o una pianura. Aggrapparsi alla legge del 1958, che a sua volta fa riferimento a quella del 29 giugno 1939 (“Protezione delle bellezze naturali”), è il tentativo della Soprintendenza di allontanare da sè la responsabilità di una decisione che si basa comunque su un’interpretazione ed è quindi soggettiva.
Come quando l’arbitro decreta il calcio di rigore per un contatto in area. C’è un regolamento scritto, ma l’interpretazione spetta sempre all’uomo, perfino dopo aver rivisto l’azione al Var.
Nel caso del centro sportivo della Fiorentina nella Piana di Ripoli, si ammetterà che il paesaggio da tutelare, dal 1958 ad oggi, è già stato abbondantemente modificato. A quei tempi tutta la zona di viale Europa non era ancora neanche nella mente degli architetti. Eppure, rispettando la legge, si è costruito su quei terreni un pezzo di città.
La percezione di bellezza, di paesaggio, di tutela che abbiamo oggi non è uguale a quella degli anni Trenta o Cinquanta. Credo che su questo si possa essere d’accordo.
Da ciò ne discende che non esiste un modo univoco di tutelare il paesaggio. Nessuna legge afferma che “fare” significa stravolgere e “non fare” equivale a proteggere.

Sono convinto che la realizzazione del Centro Tecnico di Coverciano nel 1959 (c’era già la legge oggi invocata dalla Soprintendenza) sia stato il miglior modo per tutelare quesi terreni che, se il marchese Ridolfi non avesse trasformati in campi di calcio, probabilmente (oserei dire sicuramente) sarebbero coperti da palazzi residenziali come quelli che li hanno circondati negli anni successivi.
Ecco perché, a parte le opportunità economiche, occupazionali, di notorietà, il centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli può essere il miglior modo per tutelare quella parte della Piana di Ripoli non ancora edificata. Ad esempio, le tracce delle centuriazioni romane su quesi terreni, di cui tranne la Soprintendenza nessuno aveva contezza e nessuno si era mai preoccupato, forse troverebbero migliore valorizzazione nel progetto di Casa Viola che nell’abbandono o nell’occupazione abusiva di un gruppo di lestofanti, come è stato fino a quando Commisso non ha comprato quelle aree.
La Soprintendenza dovrebbe tener conto anche di questo. Talvolta la ricerca del “meglio” risulta nemica del “bene”. Quando fu scoperchiata piazza della Signoria per la nuova pavimetazione, vennero alla luce reperti archeologici della Firenze romana. Si aprì un’accesa discussione su come rendere agibili quegli scavi. I fiorentini per molto tempo passeggiarono su lastre trasparenti al di sotto delle quali si intravedevano antiche mura. Alla fine, però, la piazza fu ripavimentata e i reperti archeologici sepolti.
Infine una proposta. Siccome in questa vicenda troppe volte le versioni su tempi e procedure sono difformi a seconda dei protagonisti che raccontano, apriamo al pubblico le riunioni della Conferenza dei servizi. Così come per i consigli comunali diamo ai cittadini la possibilità di ascoltare direttamente tesi e argomentazioni dei protagonisti. Magari in streaming, per non creare problemi di assembramento. O la trasparenza un tempo invocata a furor di popolo è già passata di moda?
Tra la “tutela” della Sovraintendenza e quella di Rocco un filino di differenza c’è
Una dovrebbe tutelare il patrimonio comune, l’altro accrescere il patrimonio personale
Mi pare di capire che il
Sig Matteini si schiera apertamente a favore del
Centro Viola . (Legittimo ) . Non ho niente contro L Ass viola Spa ma mi rimane indigesto come si sia arrivato
A questa operazione senza prima valutare altre opzioni su questo terreno dove esistono vincoli.
D altra parte il sig commisso e’ un imprenditore e fa delle proposte : tocca agli amministratori Valutarle e senza fast fast Interpellare i cittadini per eventuali altre proposte .
quindi forse per lei era meglio il letamaio di prima? della ex villa per il centro di formazione Enel ridotta adunata macchiato, un covo di non si sa nemmeno che gente fosse, ed infine un covo di pezzi di auto e moto probabilmente rubati, dove la droga scorreva libera. certo è che la sovrintendenza deve fare il suo lavoro, e se io fossi Commisso mi incazzerei con chi ha fatto il progetto senza tener conto delle osservazioni, ma vorrei porre due quesiti il primo: come si fa a presentare un progetto rispettando regole che sono non scritte ma discrezionali? secondo quesito: trovo assurdo che a certa sovrintendenza non vada bene il centro sportivo quando sono andati bene nell’ordine: tranvia con pali allucinanti, palazzo di giustizia e nuovo palazzo della cultura, se vogliamo, nuovo teatro comunale, non deturpano i vincoli paesaggistici? e infine non li deturperanno anche tutti i capannoni e l’officina per la tranvia che distanzierà circa 500/600 metri in linea d’aria?