![Il gazebo del "no"](https://www.quiantella.it/wp-content/uploads/2016/06/20160605_103552-265x300.jpg)
Continua a distanza la “battaglia” tra i sostenitori del Sì alla riforma costituzionale e quelli del No. Nei giorni scorsi in piazza Peruzzi, all’Antella, è spuntato il banchino del Pd (fronte governativo, perché ci sono anche i piddini dissidenti). Stamani è stata la volta dei contrari alla riforma impegnati nella raccolta delle 500mila firme necess
arie ad indire il referendum popolare confermativo (previsto per ottobre). Sotto il gazebo rappresentati del Movimento 5 stelle (Caterina Notaro, Sabrina Bianchi, Claudia Lanzini, Silvia Cini), di Sinistra italiana (Carlo Milano), dell’Anpi e del Partito comunista dei lavoratori (Paolo Romanelli). “Rprendiamoci il voto – Firma – Non lasciare che gli altri decidano per te” lo slogan del manifesto, che unisce all’avversità per le modifiche alla Costituzione anche quella per la nuova legge elettorale.
![Si firma contro la riforma costituzionale](https://www.quiantella.it/wp-content/uploads/2016/06/20160605_103604-300x180.jpg)
Le firme vengono raccolte sia da chi è schierato per il “sì” alla riforma, sia dai comitati per il “no”. Affinché venga indetto il referendum confermativo occorrono 500mila firme. Non c’è quorum, come nei referendum abrogativi: il risultato sarà valido qualunque sia la percentuale di votanti. Nel caso non venga raccolto un numero sufficiente di firme, il referendum non verrebbe svolto e la legge sarebbe confermata automaticamente. Renzi però aveva preso l’impegno di sottoporre comunque al giudizio dei cittadini la riforma costituzionale, ecco perché anche i favorevoli sono mobilitati per la raccolta delle firme.
Ho letto solo adesso, vorrei precisare che il referendum è già indetto. La raccolta firme ha solo valore propagandistico e di raccolta fondi per chi raccoglie le firme. 1 euro a firma